Dopo quasi tre anni di arresti domiciliari in Canada, Meng Wanzhou è tornata in Cina. La CFO di Huawei, nonché figlia del fondatore Ren Zhengfei, ha ammesso le sue responsabilità nella frode bancaria commessa dall’azienda cinese tra il 2010 e il 2014. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha quindi annullato la richiesta di estradizione, consentendo la sua liberazione. Nello stesso momento, la Cina ha liberato due cittadini canadesi arrestati per spionaggio.
Meng Wanzhou ritorna in Cina
Tutta la vicenda è nata a causa dell’infrazione da parte di Skycom delle sanzioni stabilite dagli Stati Uniti contro l’Iran. Skycom, azienda con sede ad Hong Kong, ha sottoscritto accordi con gli operatori telefonici iraniani. Durante un incontro con un’istituzione finanziaria, Meng aveva dichiarato che Skycom era un partner commerciale di Huawei. In realtà, Skycom era posseduta da una sussidiaria di Huawei, quindi i dipendenti di Skycom erano di fatto dipendenti di Huawei.
Tra il 2010 e il 2014, Skycom ha effettuato transizioni per circa 100 milioni di dollari attraverso la suddetta istituzione finanziaria che opera negli Stati Uniti, violando quindi la legge sull’embargo. Per questi motivi, Meng era stata arrestata in Canada nel mese di dicembre 2018 ed era in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti.
La CFO di Huawei ha ammesso di aver comunicato il falso all’istituzione finanziaria, pertanto il Dipartimento di Giustizia ha lasciato cadere tutte le accuse e annullato la richiesta di estradizione. Meng è tornata in Cina, mentre i due cittadini canadesi Michael Spavor e Michael Kovrig, arrestati in Cina (probabilmente per ritorsione) e accusati di spionaggio, sono tornati in Canada.
L’accordo extragiudiziale riguarda solo Meng. Rimangono in piedi le accuse degli Stati Uniti contro Huawei, tra cui racket e furto di segreti commerciali.