Michael Dell e i suoi ce la stanno mettendo tutta per risollevare le prospettive finanziarie ed operative dell’azienda, tra i principali costruttori di computer al Mondo, e tornare a competere ad armi pari con HP: l’ultima novità è la decisione di rinunciare alla personalizzazione di PC e dintorni.
Divenuta grande vendendo PC da remoto, l’azienda che ha trasformato il magazzino in una catena di montaggio dinamica ha deciso di limitare la scelta dei propri acquirenti: non potranno più chiedere a Dell computer costruiti con componenti totalmente diversi dalle configurazioni consigliate dalla stessa Dell. Saranno a disposizione macchine e sistemi diversi, ma la possibilità di metterci le mani sopra sarà ridotta drasticamente .
“Non vendiamo sistemi con mezzo milione di diverse configurazioni – ha sottolineato Mike Cannon, uno dei dirigenti dell’azienda – E se i consumatori non le vogliono, noi dobbiamo cancellare quel costo”.
Non ci sono i numeri, dunque, per continuare ad offrire un servizio apprezzato evidentemente da una fetta troppo ridotta degli acquirenti Dell per essere giustificata: un taglio forse inevitabile, che segue a breve distanza la conferma dei licenziamenti in arrivo, con numeri più elevati di quanto previsto da un primo piano di ristrutturazione.
Sono sei trimestri consecutivi che Dell vede ridursi le proprie quote di mercato a favore proprio di Hewlett-Packard. L’azienda deve ancora verificare se portare i suoi computer nei negozi, come ha iniziato a fare l’anno scorso su decisione del ritrovato leader , il suo fondatore Michael.
Quanto potrà risparmiare il celebre produttore con questa mossa? Difficile dirlo, nel complesso però Dell punta a risparmiare 3 miliardi di dollari l’anno nelle proprie operazioni internazionali. Il che fa pensare che la forbice non è ancora stata riposta in un cassetto.