Google ha accusato Microsoft di adottare pratiche anticoncorrenziali attraverso vincoli contrattuali imposti ai clienti dei suoi servizi di cloud computing. Queste affermazioni sono contenute nella lettera inviata alla FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti in risposta alla richiesta di informazioni sul mercato. In Europa è stata avviata un’indagine preliminare su Microsoft Azure.
Google contro Microsoft
Google afferma che le licenze contrattuali di Microsoft “bloccano” i clienti. In pratica, l’azienda di Redmond ostacolerebbe l’uso di software (ad esempio Windows Server e Microsoft 365) sui servizi cloud concorrenti. Le aziende sarebbero quindi obbligate ad usare Azure per evitare complesse procedure di migrazione e un aumento dei costi. Si tratta delle stesse accuse mosse da Google in Europa.
Secondo l’azienda di Mountain View, le restrizioni imposte da Microsoft rappresenterebbero anche un rischio per la sicurezza nazionale. Azure e i software Microsoft sono tra gli obiettivi principali dei cybercriminali. Microsoft ha cambiato alcuni termini contrattuali, ma le modifiche non sono state considerati sufficienti dai concorrenti.
Nella lettera ci sono simili accuse anche per Oracle. Secondo Google, l’uso di un modello cloud monolitico riduce la scelta per i consumatori, incrementa i costi e ostacola l’innovazione. L’azienda di Mountain View non cita Amazon Web Services, attuale leader del mercato.
Le parti interessati potevano inviare commenti entro il 21 giugno. La FTC esaminerà i documenti e deciderà se avviare un’indagine formale, come già avvenuto in Europa.