Negli scorsi giorni due società specializzate nell’analisi del traffico web, l’americana NetApplications e l’olandese OneStat , hanno pubblicato alcuni dati sulla diffusione dei browser all’apparenza tra loro contrastanti.
Mentre NetApplications sostiene che durante il periodo estivo la quota di Firefox sia cresciuta di circa mezzo punto percentuale ogni mese, OneStat afferma che da luglio ai primi di ottobre il browser open source abbia perso quasi l’1,5%. La stessa OneStat, all’inizio dell’estate, aveva fra l’altro registrato la più marcata crescita di Firefox dall’inizio dell’anno.
Secondo NetApplications l’attuale quota globale di Firefox e Internet Explorer è rispettivamente del 12,5% e 82,1% , mentre OneStat dà il primo all’11,5% e il secondo all’85,5% . Va detto che, anche in passato, le due società non si sono mai trovate in perfetto accordo su qeste cifre: ciò che spiazza gli analisti, tuttavia, è che le due aziende stiano apparentemente registrando trend di crescita tra loro opposti .
L’origine di tali discordanze è forse da ricercare nelle diverse aree geografiche in cui operano le due società di analisi: sebbene entrambe dichiarino di monitorare sia siti locali che esteri, NetApplications potrebbe essere più rappresentativa del trend americano e OneStat di quello europeo. Inoltre, come si è già fatto notare in altre occasioni, ad influenzare sensibilmente le statistiche di diffusione dei browser sono anche le categorie di siti che si vanno a monitorare: se ad esempio si prendessero in considerazione solo siti rivolti agli appassionati di informatica, Firefox segnerebbe numeri del tutto diversi.
Oltre a quelle globali, OneStat fornisce anche statistiche riferite a singoli paesi : in Italia Firefox è dato al 21,6% (più o meno stabile rispetto alla scorsa primavera) contro il 33,42% (in netto calo) della Germania e il 14,88% degli Stati Uniti.
I numeri forniti da NetApplications e OneStat differiscono incredibilmente anche sulla quota di mercato di Safari : per la prima il browser di Apple ha conquistato il 3,5% del mercato, ed è in crescita, per la seconda si trova all’1,6%, e sta perdendo leggermente terreno.