Si avvia a conclusione un 2020 che secondo analisti e protagonisti dell’industria si è rivelato per il mercato PC ciò che il biennio 2007-2008 è stato in seguito all’esordio di iPhone. Produttori e fornitori sono in difficoltà nell’evadere gli ordini ricevuti. A spingere la richiesta le norme di distanziamento introdotte a livello globale che hanno inevitabilmente mosso verso lo smart working e la didattica a distanza.
Mercato PC: mai così dal 2007-2008
Il volume delle unità distribuite in tutto il mondo, considerando i computer desktop e laptop, è stimato in circa 300 milioni. Siamo tornati ai livelli di dodici anni fa con un incremento pari al 15% rispetto al 2019. Questa la breve ed esplicativa dichiarazione di Gregg Prendergast, Presidente della divisione Pan-America Operations per Acer.
L’intera supply chain è stata messa sotto pressione come mai prima.
Su persino la categoria dei tablet che negli ultimi anni aveva invece perso quote in conseguenza anche a un progressivo aumento delle diagonali degli schermi presenti sugli smartphone. Includendo tutte le tipologie in questione (computer desktop, laptop e tablet) gli analisti di Canalys prevedono 1,77 miliardi di dispositivi installati entro la fine del 2021. Per fare un confronto, nel 2019 erano 1,64 miliardi.
Contestualmente a un forte aumento della domanda si è registrato un inevitabile stop degli impianti di produzione di componenti come display e processori dovuto alla crisi sanitaria da COVID-19. Un mix esplosivo di fattori andato a tradursi nei ritardi che secondo le stime non potranno essere riassorbiti completamente prima del 2022. Tra i principali player del mercato, Dell ha visto aumentare del 62% gli ordini online nel terzo quarto del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.