In questo imprevedibile 2020 che stiamo finalmente quasi per lasciarci alle spalle il mercato PC ha proseguito in quel trend di crescita già registrato lo scorso anno, beneficiando della corsa all’adozione di nuovi dispositivi da destinare a smart working, didattica a distanza, comunicazione da remoto e intrattenimento. Dunque il settore sta bene. O forse no?
Come stanno i PC? Cos’è oggi un PC?
Tutto dipende dal punto d’osservazione, da quali tipologie di prodotto si sceglie di ascrivere alla categoria dei Personal Computer. Torniamo dunque allo stesso quesito già posso tempo fa: cos’è oggi un PC?
Se si prendono in considerazione esclusivamente le definizioni più tradizionali del termine l’andamento delle vendite è altalenante: male le workstation da scrivania che hanno chiuso il terzo trimestre dell’anno con un -27% rispetto a dodici mesi prima, malissimo gli altri desktop (tower e small) addirittura al -33%. L’unica eccezione è rappresentata dagli all-in-one che guadagnano il 7%. Un riassunto nella tabella qui sotto, compilata sulla base dei dati raccolti da Canalys.
Il discorso cambia spostandosi sui laptop o comunque sulle soluzioni portatili. +1% per i clamshell (i classici notebook), +3% per le mobile workstation destinate in primis ai professionisti, +21% per i tablet, +27% per i convertibili, +57% per i notebook ultraslim e +88% per i cosiddetti detachable che all’occorrenza assumono diversi form factor.
I veri trionfatori sono però i Chromebook con il loro +122%. Un successo per l’iniziativa messa in campo da Google con il sistema operativo Chrome OS che ha saputo man mano guadagnare consensi soprattutto nel mondo dell’educazione. Non è un caso che Microsoft stia per lanciare un progetto dalle caratteristiche non troppo differenti con Windows 10X.
Tra i produttori il leader a livello mondiale rimane Lenovo con il 18,9% di market share seguito da Apple (17,7%), HP (15,0%), Dell (9,7%) e Samsung (8,0%).