Il mercato dei personal computer mostra segni di crescita dopo un quinquennio di ripetuti segni meno (l’ultimo trimestre dell’anno 2016 aveva visto un calo del 3,7 per cento di vendite su anno precedente). Nel primo trimestre dell’anno sono stati venduti 60,3 milioni di pezzi con una crescita sull’anno precedente dello 0,6 per cento secondo quanto registrato da IDC .
La tiepida ripresa si sta facendo apprezzare nei mercati tradizionali piuttosto che in quelli emergenti che finora avevano dimostrato segnali promettenti. Ma secondo le analisi di Gartner invece il mercato avrebbe perso ancora il 2,4 per cento nell’ultimo trimestre.
“Il mercato dei PC tradizionali ha attraversato una fase difficile, con la concorrenza di tablet e smartphone, nonché cicli di vita più lunghi che hanno fatto cadere le spedizioni di PC di circa il 30 per cento con un picco negativo nel 2011” ha dichiarato Jay Chou, research manager di IDC PCD Tracker. “Tuttavia, gli utenti hanno in genere ritardato la sostituzione di PC piuttosto che rinunciarvi preferendo altri dispositivi. Il mercato commerciale sta iniziando un ciclo di sostituzione che dovrebbe guidare la crescita.” Secondo gli analisti quindi si starebbe per avviare una fase ascendente per le vendite di PC. Parallelamente si attende una stabilizzazione delle vendite dei videogiochi, mercato giunto a una probabile saturazione così come per gli smartphone.
Ragionando per aree geografiche si nota una leggera flessione di vendite negli USA tanto per desktop quanto per notebook. Il primo trimestre dell’anno ha visto consegne di PC totali raggiungere i 13,3 milioni di unità, dove un forte influsso è riconducibile ai Chromebook.
L’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) vede anch’essa una stabilizzazione dei dati di vendita con un leggero incremento nel primo trimestre dell’anno grazie a nuovi acquisti da parte delle aziende . La necessità di contare sul fattore mobilità sta portando a prediligere l’acquisto o il rimpiazzo di computer (che continua a perdere appeal) con i notebook.
Debole si dimostra invece l’area Asia/Pacifico anche per colpa di un innalzamento dei prezzi finali. Questo problema ha afflitto soprattutto la Cina, dove a mitigare sono stati il gaming, i notebook ultrapiatti e le dotazioni per il settore pubblico. In Giappone si è registrata la prima crescita anno su anno dal secondo trimestre 2014 . Ancora dubbiosa la situazione di mercato invece in India.
Secondo IDC tra i produttori cresce HP che arriva al 21,8 per cento di quota di mercato (era al 19,4 nel primo trimestre del 2016) con vendite innalzate da 11,6 milioni a 13,1 milioni di unità. Segue Lenovo con una quota di mercato del 20,4 per cento abbastanza stabile rispetto all’anno precedente (20,2), stabili anche le vendite che si attestano a 12,3 per cento con una crescita dell’1,7 per cento. Terzo per quota di mercato si posiziona Dell con il 15,9 per cento. Apple quarta con il 7 per cento (anch’essa in leggera crescita).
Nel caso dell’analisi di Gartner Lenovo supererebbe invece HP con 12,4 milioni di pezzi venduti rispetto ai 12,2 milioni dell’anno precedente, con una quota che sfiorerebbe il 20 per cento.
Le diverse interpretazioni dimostrano ancora una volta che ci si trova davanti ad una situazione in continua evoluzione. È recente la notizia che vede Toshiba a rischio di sopravvivenza. In questo caso i problemi sono ben più importanti rispetto alle previsioni discordanti degli analisti.
Mirko Zago