La massiccia adozione su larga scala delle soluzioni per smart working, didattica a distanza (o didattica digitale integrata come la si chiama ora) e comunicazione da remoto ha spinto e sta spingendo il mercato PC. Le statistiche pubblicate da Strategy Analytics fanno riferimento in particolare a una categoria di prodotto che ha contribuito a un’impennata delle vendite: quella dei tablet più grandi con diagonale dello schermo da 10 pollici in su.
Il mercato PC sta bene grazie ai tablet
Dispositivi dalla natura ibrida, in grado di fungere in modo equiparabile a quello di un laptop se affiancati da una tastiera fisica. Sono stati in molti a sceglierli negli ultimi mesi per lavorare da casa, per connettersi agli altri tramite piattaforme come Meet, Zoom o Teams alle lezioni online, per cimentarsi in riunioni e videochiamate o più semplicemente per l’intrattenimento multimediale. La previsione è di una crescita della categoria pari all’1% a fine 2020. Potrebbe non sembrare molto, ma si tratta del dato migliore dal lontano 2014, dopo cinque anni di flessione continua.
Il mercato PC sta bene, dunque? Oppure è un fuoco di paglia destinato a esaurirsi in fretta, insieme all’emergenza? Tutto dipende dai criteri scelti per valutare se uno specifico form factor sia da includere o meno nel conteggio. Ne abbiamo scritto su queste pagine poco meno di un anno fa, commentando altri segnali di ripresa:
Se oggi i PC sembrano aver recuperato il proprio charme è anche grazie all’introduzione di nuovi form factor, nel nome della versatilità, il più delle volte come frutto di un processo di ibridazione che strizza l’occhio proprio a chi intravede nelle modalità di utilizzo offerte dall’ecosistema mobile un valore aggiunto. Ecco dunque che convertibili e modelli 2-in-1 si sono fatti strada andando via via sostituendo il concetto più classico di portatile, offrendo caratteristiche come display touchscreen, supporto all’interazione con i pennini e design sempre più sottili.
Linee come Surface di Microsoft e iPad di Apple, così come le tante proposte degli altri brand per quanto riguarda l’ecosistema Windows, stanno spingendo proprio verso una sorta di ibridazione: il tablet cresce, nelle dimensioni e nelle funzionalità, e si fa PC. Una dinamica non troppo dissimile da quella che, complice un assottigliamento continuo delle cornici e una crescita progressiva delle diagonali, ha portato il catalogo smartphone a rosicchiare e poi inglobale quel che fino a pochi anni fa eravamo soliti chiamare segmento phablet.