Meta ha annunciato l’avvio dei test per la crittografia end-to-end nelle chat individuali di Messenger. Casualmente la novità arriva dopo il coinvolgimento dell’azienda di Menlo Park in un’indagine di polizia in Nebraska. Un’altra funzionalità permette di effettuare il backup sicuro delle conversazioni sui servizi cloud.
Crittografia end-to-end per le chat singole
Mark Zuckerberg aveva promesso nel 2019 che l’azienda avrebbe introdotto la crittografia end-to-end (E2EE) in tutte le app di messaggistica. Ciò è avvenuto però in maniera graduale. Messenger supporta attualmente la E2EE per le videochiamate, i messaggi vocali, le chiamate e le chat di gruppo. Nei prossimi giorni verranno avviati i test per la crittografia end-to-end nelle chat singole (one-to-one). Gli utenti interessanti non dovranno fare nulla perché l’attivazione della funzionalità sarà automatica.
Due giorni fa è emerso il coinvolgimento di Meta in un caso di aborto. Un giudice del Nebraska ha chiesto l’accesso alle conversazioni avvenute tra una diciassettenne e sua madre sui medicinali da utilizzare per l’interruzione di gravidanza, pratica vietata in diversi stati in seguito alla sentenza della Corte Suprema. L’azienda di Menlo Park ha consegnato le chat alle forze dell’ordine (cosa non possibile se fossero state protette dalla crittografia end-to-end). Meta ha chiarito che la richiesta è avvenuta prima della sentenza e che non riguardava un aborto.
La seconda novità di rilievo riguarda lo storage sicuro dei backup. Attualmente la cronologia delle conversazioni viene conservata sullo smartphone. Secure Storage permette di proteggere i backup con PIN o codice. Gli utenti potranno anche effettuare il backup su iCloud o Google Drive. La funzionalità supporta al momento le chat protette dalla crittografia end-to-end su iOS e Android.