Alla Corte Suprema in terra messicana, l’epilogo dello scontro brevettuale tra il gigante Apple e la piccola società di telecomunicazioni iFone, a cui è stato riconosciuto il pieno diritto di sfruttamento dell’omonimo marchio . La telco potrà ora chiedere il pagamento dei danni dalla distribuzione dei dispositivi iPhone sul mercato locale, una cifra che potrebbe aggirarsi sul 40 per cento del totale delle vendite.
L’azienda di Cupertino aveva presentato il suo ricorso in appello dopo la decisione di un giudice locale nel novembre dello scorso anno. Nella tesi sostenuta dagli avvocati di Apple, il marchio iFone risultava inattivo da anni, dunque degno di essere ignorato e non più tutelato. I vertici di iFone avevano subito risposto al fuoco con la difesa di un marchio registrato ben quattro anni prima dell’introduzione del primo iPhone .
A meno di un accordo sul mercato locale, Apple dovrà pagare i danni insieme ai carrier America Movil (Telcel), Telefonica SA e Grupo Iusacell.
La Mela aveva già perso i diritti di sfruttamento del termine iPhone sul mercato brasiliano, dopo che la telco verdeoro Gradiente Eletronica si era adoperata per registrare il marchio IPHONE ben sette anni prima di quello portato al successo da Cupertino . ( M.V. )