Meta addestra l'AI con le foto scattate dagli occhiali smart Ray-Ban

Meta addestra l'AI con le foto scattate dagli occhiali Ray-Ban

Meta ha confermato che può usare qualsiasi immagine condivisa dagli occhiali Ray-Ban per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.
Meta addestra l'AI con le foto scattate dagli occhiali Ray-Ban
Meta ha confermato che può usare qualsiasi immagine condivisa dagli occhiali Ray-Ban per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.

Di recente TechCrunch ha chiesto a Meta se addestra l’intelligenza artificiale sulle foto e sui video che gli utenti scattano con gli occhiali smart Ray-Ban Meta. Inizialmente l’azienda non ha detto molto, ma poi ha vuotato il sacco.

Secondo quanto emerso, qualsiasi immagine condivisa con l’intelligenza artificiale di Meta può essere impiegata per addestrare i modelli AI dell’azienda, a patto che l’utente si trovi negli Stati Uniti o in Canada, dove l’AI multimodale è attualmente disponibile (per il momento gli utenti europei possono tirare un sospiro di sollievo). Questo significa che, una volta inviati all’AI di Meta per l’analisi, i contenuti rientrano in una serie di politiche completamente diverse rispetto a quelle applicate durante la cattura.

Meta utilizza le immagini catturate con gli occhiali Ray-Ban per addestrare l’AI

L’utilizzo dei dati raccolti attraverso i Ray-Ban Meta per l’addestramento dell’AI solleva non poche preoccupazioni sulla privacy degli utenti. Molti potrebbero non rendersi conto di fornire a Meta una quantità enorme di immagini potenzialmente sensibili, come l’interno delle proprie case, i propri cari o documenti personali. Sebbene l’azienda sostenga che questo aspetto sia chiarito nell’interfaccia utente degli occhiali, inizialmente i dirigenti di Meta non sembravano a conoscenza di questi dettagli o non hanno voluto condividerli con TechCrunch.

Nuove funzioni di AI e implicazioni per la privacy

L’introduzione di nuove funzioni di AI per i Ray-Ban Meta, come l’analisi video dal vivo, rende ancora più rilevante la questione della privacy. Queste funzionalità, che inviano un flusso continuo di immagini ai modelli di AI multimodali di Meta, potrebbero indurre gli utenti a condividere inconsapevolmente ancora più dati con l’azienda. Inoltre, Meta ha recentemente risolto una causa legale in Texas, pagando 1,4 miliardi di dollari per questioni legate all’uso del software di riconoscimento facciale. Questo precedente solleva ulteriori dubbi sull’approccio dell’azienda alla privacy degli utenti.

Verso un futuro di occhiali smart alimentati dall’AI

È chiaro perché Meta, Snap e altre aziende tecnologiche stanno spingendo verso gli occhiali smart, tuttavia  le preoccupazioni sulla privacy legate a questi dispositivi dotati di telecamere da indossare sul viso e alimentati dall’intelligenza artificiale sono destinate a crescere.

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Pubblicato il
3 ott 2024
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