Meta utilizza i dati degli utenti per addestrare la sua intelligenza artificiale mettendo in allarme tutta la community. L’utilizzo dei dati personali degli utenti solleva non poche questioni etiche e legali, in particolare riguardo alla privacy, al consenso e ai diritti degli utenti. Tuttavia, è possibile scegliere, in parte, per i propri dati, con il modulo Facebook sui diritti per l’IA generativa.
Meta: il modulo per tutelare la privacy
Meta ha introdotto un nuovo modulo su Facebook che permette di scegliere se consentire o meno l’uso dei propri dati per addestrare l’intelligenza artificiale. Il modulo si chiama “Diritti dell’interessato per l’IA generativa” e permette di esprimere le preferenze sul trattamento dei dati personali, oltre a ricevere da Meta le informazioni sull’uso dei dati per l’allenamento dell’intelligenza artificiale.
Compilare il modulo è molto semplice in quanto è sufficiente inserire i propri dati e dichiarare la preferenza. Inoltre, il modulo è accessibile a tutti infatti, per compilarlo non è necessario avere un account Facebook. Nel modulo è possibile selezionare una preferenza tra tre opzioni presenti, nello specifico ecco quali sono:
- Voglio accedere a eventuali informazioni personali di terzi usate per l’IA generativa, scaricarle o correggerle;
- Voglio eliminare eventuali informazioni personali di terzi usate per l’IA generativa;
- Voglio contestare o limitare il trattamento delle mie informazioni personali di terzi usate per l’IA generativa.
- I dati richieste per completare il modulo sono il paese di residenza, il nome, il cognome e l’indirizzo email.
Il modulo “Diritti dell’interessato per l’IA generativa” è una novità importante per Meta, cerca di mostrare la sua volontà a tutelare in qualche modo la privacy e i diritti degli utenti e di coinvolgerli nelle decisioni riguardanti l’uso dei propri dati per l’intelligenza artificiale. Il modulo permette anche di leggere lo scopo dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo dell’addestramento dei dati da parte di Facebook.
Tuttavia, sono presenti dei punti interrogativi importanti, che lasciano non pochi dubbi e perplessità. Purtroppo è importante chiarire che si parla di una richiesta; infatti, proprio sul modulo Facebook dichiara “Non soddisfiamo automaticamente le richieste e le esaminiamo in conformità alle leggi locali”. Ma non solo, oltretutto il modulo non riguarda le quantità di informazioni personali che Meta ha già raccolto sulle sue piattaforme ma si applica solo ai dati esterni che l’azienda può introdurre per rafforzare la sua intelligenza artificiale generativa. Il problema non è quindi del tutto risolto, sicuramente il modulo è un passo avanti per tutelare gli utenti ma non basta, la community è in attesa di novità e spiegazione da Meta.