In seguito alla richiesta del Comitato per il controllo, Meta ha aggiornato il sistema di penalità per gli account Facebook. L’azienda di Menlo Park non impedirà più di pubblicare post in caso di minime violazioni e fornirà una maggiore trasparenza. Il Comitato ha apprezzato i cambiamenti, ma sottolinea che c’è spazio per altri miglioramenti.
Nuovo sistema di penalità
Il Comitato per il controllo aveva evidenziato che il sistema delle penalità è sproporzionato e opaco. In pratica le limitazioni per gli account sono troppo esagerate e gli utenti non capiscono perché sono finiti nella cosiddetta “prigione di Facebook”. La principale modifica introdotta con il nuovo sistema riguarda la trasparenza.
Meta spiegherà agli utenti perché ha rimosso i loro contenuti, piuttosto che limitare rapidamente la loro capacità di pubblicare. Le penalità verranno ora applicate solo a partire dalla settima violazione, dopo aver fornito avvisi e spiegazioni sufficienti. Per le violazioni più gravi (pubblicazione di contenuti che includono terrorismo, sfruttamento di minori, tratta di esseri umani, promozione del suicidio, sfruttamento sessuale, vendita di farmaci non medici o promozione di individui e organizzazioni pericolosi), l’azienda continuerà ad applicare le conseguenze immediate, inclusa la rimozione dell’account nei casi gravi.
Il nuovo sistema eviterà inoltre di applicare penalità in seguito a decisioni di moderazione sbagliate (ad esempio se l’utente scrive per schermo “Sto venendo a rapirti” o pubblica involontariamente un indirizzo di residenza). In precedenza, queste violazioni portavano al blocco dell’account per 30 giorni.
Secondo il Comitato per il controllo, il nuovo sistema potrebbe essere ulteriormente migliorato, soprattutto nel caso di violazioni considerate gravi. Inoltre, gli utenti dovrebbero essere in grado di spiegare il contesto dei loro post quando presentano appello a Meta e tale contesto dovrebbe essere preso in considerazione dai moderatori dei contenuti.