Meta: ban delle inserzioni comportamentali in Europa

Meta: ban delle inserzioni comportamentali in Europa

Meta non può usare i dati personali degli utenti per visualizzare inserzioni comportamentali su Facebook e Instagram senza un consenso esplicito.
Meta: ban delle inserzioni comportamentali in Europa
Meta non può usare i dati personali degli utenti per visualizzare inserzioni comportamentali su Facebook e Instagram senza un consenso esplicito.

Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha esteso all’intera Europa il divieto imposto dal garante della privacy norvegese nel mese di luglio. Meta non deve più utilizzare i dati personali degli utenti per mostrare inserzioni comportamentali su Facebook e Instagram. Il ban entrerà in vigore una settimana dopo l’invio della notifica all’azienda di Menlo Park da parte della Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda.

Ban permanente in tutta Europa

La Corte di Giustizia dell’Unione europea aveva considerato illegali le due modalità di raccolta dei dati degli utenti utilizzate da Meta per le inserzioni comportamentali (esecuzione del contratto e legittimo interesse). Ciò ha portato alla sanzione di 390 milioni di euro inflitta dal garante della privacy irlandese (Meta ha presentato appello).

Il garante della privacy norvegese (Datatilsynet) ha successivamente recepito la decisione della Corte di Giustizia, imponendo un ban temporaneo fino al prossimo 3 novembre 2023. Non avendo rispettato l’ordine, Meta deve pagare una multa di un milione di corone norvegesi al giorno, a partire dal 14 agosto. L’azienda californiana aveva presentato una richiesta di ingiunzione temporanea presso il tribunale di Oslo, ma è stata respinta. A fine ottobre, Meta ha presentato un ricorso contro la decisione di luglio che verrà esaminato nel 2024.

Con l’intervento urgente del Comitato europeo per la protezione dei dati, il ban è stato esteso all’intera Europa ed è diventato permanente. La DPC irlandese ha ora due settimane di tempo per notificare il ban a Meta. Quest’ultima deve fermare la raccolta dei dati entro una settimana dalla notifica. In caso di violazione del GDPR sono previste sanzioni fino al 4% delle entrate annuali globali.

Meta ha promesso di usare i dati degli utenti per le inserzioni comportamentali solo con il consenso esplicito. Tuttavia, come evidenzia il garante norvegese, non è stata introdotta nessuna modifica, quindi continua la raccolta illegale dei dati.

Meta ha invece trovato una soluzione alternativa. Gli utenti che non vogliono vedere inserzioni comportamentali su Facebook e Instagram potranno sottoscrivere un abbonamento (9,99 euro/mese su web e 12,99 euro/mese su Android e iOS). Il garante norvegese e altre autorità europee dubitano che questa soluzione sia legale.

Fonte: EDPB
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Pubblicato il
2 nov 2023
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