Migliaia di sostenitori della Palestina hanno segnalato la scomparsa o cancellazione dei post da Facebook e Instagram, nonostante il rispetto delle regole. Anche una giornalista del New York Times ha notato che le storie sulla guerra tra Hamas e Israele non sono visibili ai suoi follower. Meta ha spiegato che si è trattato di un errore, probabilmente dovuto alla moderazione dei contenuti annunciata il 13 ottobre.
Contenuti nascosti per colpa di un bug
In risposta alla lettera inviata dalla Commissione europea, Meta ha elencato le misure implementate per bloccare contenuti terroristici e limitare la diffusione delle fake news. Nel comunicato ufficiale viene sottolineato che, considerato l’elevato numero di segnalazioni, alcuni contenuti potrebbero essere rimossi per errore. Probabilmente è stato adottato un filtro eccessivo che non distingue i contenuti vietati da quelli consentiti.
Molti utenti hanno notato che i follower non vedono i post a favore della Palestina. Meta avrebbe applicato uno “shadow banning” che riduce la visibilità su Facebook e Instagram (in feed, storie, reels, esplora e ricerca). In alcuni casi sono stati bloccati gli account di media palestinesi e quelli usati per organizzare proteste pacifiche. Anche YouTube avrebbe cancellato video sulla vita quotidiana a Gaza.
Instagram and Facebook are actively blocking posts about the *factual* history of Israel/Palestine, sometimes cloaking it as "technical difficulty."
YouTube is deleting material that talks about the daily life in Gaza city over the past several decades.
— Hampton Institute (@HamptonThink) October 15, 2023
La giornalista Azmat Khan del New York Times, vincitrice del Premio Pulizter 2022, ha confermato che le sue storie su Instagram sono invisibili ai follower.
After posting an Instagram story about the war in Gaza yesterday, my account was shadowbanned. Many colleagues and journalists friends have reported the same. It’s an extraordinary threat to the flow of information and credible journalism about an unprecedented war…
— Azmat Khan (@AzmatZahra) October 15, 2023
Andy Stone, portavoce di Meta, ha dichiarato che si è trattato di un bug (già risolto). Il problema ha interessato gli account in tutto il mondo, non solo quelli che hanno pubblicato contenuti sulla guerra.
Meta statement on concerns about the visibility of Stories.
“We identified a bug impacting all Stories that re-shared Reels and Feed posts, meaning they weren’t showing up properly in people’s Stories tray, leading to significantly reduced reach. This bug affected accounts…
— Andy Stone (@andymstone) October 15, 2023
Molti utenti hanno deciso di usare altre piattaforme per pubblicare post pro-Palestina (anche LinkedIn), mentre altri hanno sfruttato i commenti ai post di account Facebook e Instagram di personaggi famosi.