Mentre nel 2004 uno studente di Harvard gettava le basi di quella che sarebbe diventata la piattaforma social più popolata e popolare al mondo, in pochi credettero alla bontà della sua idea. Di lì a qualche anno, tutti su Facebook. Oggi, quello stesso visionario, mira a fare altrettanto con il metaverso, credendo a tal punto nel progetto da aver ribattezzato il proprio impero in Meta. Sarebbe sufficiente osservare il fenomeno da una prospettiva distaccata e scevra da pregiudizi per capire come la dinamica sia la stessa, seppur a vent’anni di distanza. Nemmeno a Mark Zuckerberg tutte le ciambelle riescono col buco, ma la determinazione con la quale sta investendo su questo fronte non può che essere fonte d’ispirazione per chi desidera fare altrettanto, indipendentemente dal budget a propria disposizione. Per puntare sui big dei mondi virtuali sono nate piattaforme, ne è un esempio MetaverseLife di eToro.
Metaverso: che sapore hanno i pixel?
A testimonianza di come il concetto di realtà alternativa, di un mondo in cui vivere una seconda vita alla Second Life 2.0, sia destinato a diventare sempre più popolare, l’ingresso in questo ambito di un colosso come Coca-Cola. Chi più e meglio di questo brand ha saputo nell’ultimo secolo intercettare, accompagnare e influenzare i cambiamenti culturali globali? La compagnia ha lanciato nei giorni scorsi una provocazione: che sapore hanno i pixel?
L’immagine qui sopra è quella che ritrae la variante Zero Sugar Byte della bevanda, nata proprio nel metaverso, ma destinata al mercato. Un punto di congiunzione tra il mondo virtuale e quello reale, forse l’esempio più concreto emerso fino a oggi delle potenzialità di un universo parallelo che si appresta a entrare a gamba tesa nella nostra quotidianità.
Il metaverso non è solo per Meta o Coca-Cola
Chi sceglie di investire sul metaverso lo fa con la consapevolezza di come all’orizzonte ci sia una rivoluzione, frutto dell’incontro tra le innovazioni che hanno fin qui fatto capolino negli ambiti legati a gaming, criptovalute, blockchain, AR, VR e NFT. Prosit!
*Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario sapere come funzionano i CFD e se ci si può permettere di perdere i propri soldi