La sextortion è una forma di abuso online che consiste nel ricattare qualcuno con immagini o video intimi. Si tratta di un fenomeno in crescita che colpisce soprattutto gli adolescenti, che spesso non sanno come difendersi o a chi rivolgersi. Per questo motivo, Meta, la società che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato martedì alcuni nuovi aggiornamenti e iniziative per aiutare i giovani utenti delle sue piattaforme a combattere questo problema.
Take It Down: uno strumento per eliminare le immagini intime non consensuali
Uno degli aggiornamenti riguarda Take It Down, uno strumento online che Meta contribuisce a finanziare ed è gestito dal National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC), un’organizzazione statunitense che si occupa di proteggere i bambini da sfruttamento e violenza. Take It Down è stato lanciato lo scorso anno in inglese e spagnolo, e ora è stato reso disponibile in altre 25 lingue, tra cui l’italiano.
Take It Down permette agli adolescenti di bloccare la diffusione di immagini intime non consensuali, che possono essere state scattate da loro stessi, da ex partner o da truffatori. Il sistema è semplice e sicuro: gli utenti devono seguire le istruzioni per creare un hash unico, ovvero un codice numerico che identifica la loro immagine o il loro video, senza doverli inviare a nessuno. L’hash viene poi mandato al NCMEC, che lo condivide con Meta. In questo modo, Meta può riconoscere e rimuovere le copie dell’immagine o del video dalle sue piattaforme, e impedire che vengano pubblicate in futuro. Gli utenti possono anche denunciare chi li sta minacciando e ricevere assistenza legale.
Take It Down può essere usato da chi ha meno di 18 anni, o da genitori o adulti fidati per conto di un minore. Può essere usato anche da chi ha più di 18 anni, ma ha immagini intime scattate quando era minorenne.
L’hub Sextortion: una guida per riprendere il controllo
Un altro aggiornamento riguarda l’hub Sextortion, una sezione del sito web di Meta dedicata a fornire informazioni e consigli su come affrontare la sextortion. L’hub è stato aggiornato con nuove indicazioni per gli adolescenti. Le linee guida spiegano cosa fare se qualcuno li ricatta con immagini o video intimi, come proteggere la propria privacy online e come chiedere aiuto.
L’hub Sextortion include anche una guida per i genitori, che offre suggerimenti su come sostenere i propri figli se sono vittime di sextortion, come riconoscere i segnali di allarme e come prevenire il problema. L’hub Sextortion è stato realizzato in collaborazione con Thorn, un’organizzazione no-profit che sviluppa tecnologie per difendere i bambini dagli abusi sessuali.
Una campagna globale per sensibilizzare sull’argomento
Infine, Meta ha annunciato il lancio di una campagna globale di sensibilizzazione sulla sextortion, che coinvolgerà organizzazioni e creatori di sicurezza. L’obiettivo è far conoscere il fenomeno, i rischi che comporta e le risorse disponibili per contrastarlo. L’iniziativa vuole anche incoraggiare gli adolescenti e i genitori a parlare apertamente del problema e a cercare supporto se necessario.
Perché Meta si è affrettata a risolvere il problema della sextortion
I nuovi aggiornamenti di Meta arrivano dopo una settimana di polemiche e critiche. L’azienda, infatti, è stata accusata di non fare abbastanza per proteggere i suoi utenti, soprattutto i più giovani, dagli abusi online. Il 30 gennaio, Mark Zuckerberg, ha testimoniato davanti a una commissione del Senato degli Stati Uniti, insieme ai CEO di Snap, TikTok, X e Discord.
Durante l’udienza, il senatore repubblicano Lindsey Graham ha affermato che Meta ha le mani sporche di sangue, riferendosi al caso di un ragazzo che si è suicidato dopo essere stato vittima di sextortion su Instagram. Zuckerberg ha poi chiesto scusa ai genitori presenti in sala.