I membri del Comitato per il controllo (Oversight Board) hanno chiesto a Meta di cambiare le regole relative alla pubblicazione di informazioni sulla residenza degli utenti. L’azienda di Menlo Park dovrà quindi garantire su Facebook e Instagram una maggiore protezione contro la diffusa pratica del doxing.
Meta deve aggiornare le norme
Il Comitato per il controllo ha fornito le prime raccomandazioni sulle norme che stabiliscono cosa può o non può essere pubblicato su Facebook e Instagram. L’attuale versione prevede che il divieto di pubblicare alcune informazioni personali o di altri utenti, tra cui l’indirizzo di residenza o le immagini che mostrano la parte esterna dell’abitazione, se sono soddisfatte tutte le quattro condizioni elencate.
Meta consente la pubblicazione delle informazioni, come l’indirizzo di residenza, se sono già “pubblicamente disponibili“, ad esempio attraverso notiziari, documenti processuali, comunicati stampa o altre fonti. In pratica, se l’informazione è già nota al pubblico, allora non è più privata. Ciò apre le porte a pericolose conseguenze nel mondo reale, tra cui doxing, molestie e stalking.
Pertanto, il Comitato per il controllo ha chiesto a Meta di rimuovere l’eccezione “pubblicamente disponibili”. In nessun caso, quindi, sarà consentita la condivisione su Facebook e Instagram dell’indirizzo di residenza. La pubblicazione delle immagini che raffigurano la parte esterna dell’abitazione privata è consentita se la proprietà è l’argomento centrale di una notizia. Deve essere invece vietata la pubblicazione di immagini dell’abitazione, se il proprietario è il bersaglio di proteste, a meno che non si tratti delle residenze ufficiali di capi di stato e di governo.
Ovviamente la pubblicazione dell’indirizzo di residenza è permessa se viene effettuata dal proprietario dell’abitazione e se viene dato un consenso esplicito. Meta deve comunque offrire un meccanismo rapido ed efficace per soddisfare le richieste di cancellazione delle informazioni condivise da altri utenti.