L’ultimo rapporto sulla sostenibilità di Meta presenta dati contrastanti riguardo alle emissioni di gas serra dell’azienda. A seconda dell’interpretazione, le emissioni potrebbero essere aumentate o diminuite nell’ultimo anno.
La discrepanza deriva dal fatto che vengono utilizzati due diversi metodi di calcolo. Le emissioni totali si basano sul luogo di produzione, quindi includono tutte le emissioni prodotte direttamente da Meta nei luoghi in cui opera con i suoi data center e uffici. Queste sono aumentate. Le emissioni nette si basano invece sul mercato, quindi considerano non solo le emissioni dirette ma anche l’impatto indiretto legato all’acquisto di energia rinnovabile da parte di Meta. Queste emissioni nette risultano diminuite.
Emissioni basate sul luogo vs emissioni basate sul mercato
Le emissioni totali di gas serra di Meta, calcolate in base al luogo di produzione, sono aumentate progressivamente negli ultimi anni, passando da 11.958.000 tonnellate metriche di CO2 equivalente nel 2019 a 14.067.104 tonnellate metriche di CO2 equivalente nel 2023.
Queste emissioni riflettono l’inquinamento locale derivante dall’elettricità utilizzata dall’azienda, spesso proveniente da combustibili fossili. Tuttavia, considerando le emissioni basate sul mercato, che tengono conto degli acquisti di energia rinnovabile tramite certificati (REC), l’impronta di carbonio di Meta appare quasi dimezzata, raggiungendo 7.443.182 tonnellate metriche nel 2023.
L’efficacia dei certificati di energia rinnovabile (REC)
Sebbene Meta affermi che il 100% del suo utilizzo di energia elettrica è coperto da acquisti di energia rinnovabile, l’efficacia dei REC nel ridurre le emissioni di gas serra è spesso sovrastimata. Uno studio del 2022 ha rilevato che molte aziende sovrastimano la quantità di emissioni ridotte grazie ai REC, poiché il loro basso costo non sempre sostiene adeguatamente lo sviluppo di nuovi progetti di energia pulita. Tuttavia, Meta sembra adottare un approccio ad alto impatto, sostenendo nuovi progetti eolici e solari nelle vicinanze dei suoi data center e impegnandosi a abbinare l’uso dell’elettricità con l’energia rinnovabile su base 24/7.
Sfide future e obiettivi di sostenibilità per Meta
Nonostante gli sforzi di Meta nel sostenere l’energia rinnovabile, la sua impronta di carbonio è ancora significativamente più grande rispetto al 2020, anno in cui l’azienda si è impegnata a raggiungere emissioni nette zero entro il 2030. L’elevato consumo energetico richiesto per l’addestramento di nuovi strumenti di intelligenza artificiale pone ulteriori sfide.
Anche il rapporto ambientale di Google ha rivelato un aumento allarmante delle emissioni di gas serra dovuto proprio allo sviluppo dell’AI.
Meta sta esplorando nuove fonti di energia pulita, come l’energia geotermica, per i suoi nuovi data center. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, considerando che una piccola percentuale degli acquisti di energia rinnovabile di Meta proviene da REC meno efficaci e disaggregati.