Meta ha comunicato un’importante novità per le cosiddette inserzioni comportamentali. A distanza di oltre cinque anni dalla denuncia presentata dall’organizzazione noyb, guidata dal noto avvocato Max Schrems, l’azienda di Menlo Park ha finalmente deciso di rispettare le decisioni dei garanti della privacy e della Corte di Giustizia dell’Unione europea, consentendo agli utenti di esprimere un consenso esplicito (opt-in).
Meta chiederà il permesso agli utenti
Le inserzioni comportamentali sono quelle basate sulle interazioni degli utenti (ad esempio i like o i commenti ad un post su Facebook). Fino al 5 aprile 2023, l’azienda aveva utilizzato la base legale della necessità contrattuale. Dopo aver ricevuto la multa di 390 milioni di euro dalla Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda, Meta ha usato il legittimo interesse come base legale per la raccolta dei dati.
Queste due basi legali richiedono un opt-out da parte degli utenti. La Corte di Giustizia ha tuttavia affermato che le attuali modalità di raccolta ed elaborazione dei dati da parte di Meta sono illegali. A metà luglio era arrivato anche il ban dall’autorità norvegese. L’azienda di Menlo Park ha ora comunicato che la raccolta dei dati avverrà solo con l’esplicito consenso degli utenti (opt-in), in modo da soddisfare le richieste dei garanti della privacy e della Corte di Giustizia, oltre che gli obblighi previsti dal Digital Markets Act.
Meta scrive che fornirà ulteriori informazioni nei prossimi mesi. Secondo il Wall Street Journal, la richiesta del consenso esplicito verrà introdotta entro fine ottobre per gli utenti europei. Gli inserzionisti possono ancora avviare campagne pubblicitarie personalizzate sulla base dei dati pubblici degli utenti (ad esempio, età, sesso e argomenti preferiti).