Meta ha annunciato l’introduzione del “confine personale” per gli avatar VR. La funzionalità Personal Boundary, disponibile in Horizon Worlds e Horizon Venue, impedisce di avvicinarsi troppo ad un altro utente, bloccando quindi le interazioni indesiderate. L’azienda di Menlo Park cerca in questo modo di limitare le molestie, sempre più frequenti anche nel mondo virtuale.
Ordine restrittivo per gli avatar VR
Il Personal Boundary per gli avatar nella realtà virtuale corrisponde all’ordine restrittivo nel mondo reale. La funzionalità è sempre attiva e non può essere disattivata. Intorno ad ogni avatar viene creata una “bolla” con un raggio di 2 piedi (circa 0,61 metri), quindi la distanza tra un avatar e l’altro non può essere mai inferiore a 4 piedi (circa 1,22 metri). La dimensione della barriera virtuale è stata scelta in modo da evitare il contatto tra le mani di un avatar e il corpo di un altro avatar. È possibile però allungare le braccia per salutare con un pugno o un cinque.
Quando un avatar si avvicina troppo, il sistema blocca automaticamente il suo movimento in avanti. La soluzione è basata sull’esistente funzionalità anti-molestie che comporta la scomparsa delle mani se un avatar invade lo spazio personale di un altro avatar.
In futuro potrebbe essere modificata l’interfaccia utente e aggiunti nuovi controlli, ad esempio per cambiare la dimensione del confine personale. Horizon Worlds è accessibile a tutti i maggiorenni statunitensi e canadesi da circa due mesi. Durante il periodo di beta test, una ragazza ha dichiarato di essere stata molestata da un gruppo di avatar di sesso maschile. La funzionalità introdotta da Meta rappresenta una possibile soluzione di un problema difficile da risolvere.