Meta ha annunciato tre nuovi modelli della famiglia Llama 4. Sono tutti multimodali e i primi basati sull’architettura Mixture of Experts (MoE). L’azienda di Menlo Park ha pubblicato diversi benchmark per dimostrare le prestazioni superiori a quelle dei concorrenti. Ci sono però alcune limitazioni dovute alla licenza d’uso e alla legge europea sulla privacy.
Llama 4: prestazioni e limitazioni
I tre modelli Llama 4 sono Scout, Maverick e Behemoth. Quest’ultimo (ancora in addestramento) è il più grande LLM (Large Language Model) del mondo con 288 miliardi di parametri attivi su un totale di 2.000 miliardi (grazie all’architettura MoE viene utilizzata solo una parte dei parametri). Meta afferma che le prestazioni sono superiori a quelle dei modelli Claude Sonnet 3.7 di Anthropic, Gemini 2.0 Pro di Google e GPT-4.5 di OpenAI.
Gli altri due sono già disponibili. Maverick è il modello intermedio con 17 miliardi di parametri attivi su 400 miliardi. Scout è il modello più piccolo con 17 miliardi di parametri attivi su 109 miliardi. In base ai risultati dei benchmark pubblicati da Meta, le prestazioni di Maverick sono superiori a quelle dei modelli Gemini 2.0 Flash di Google, DeepSeek v3.1 e GPT-4o di OpenAI. Scout supera invece Gemma 3 27B di Google, Mistral 3.1 24B di Mistral AI e Gemini 2.0 Flash Lite di Google.
Come detto sono modelli multimodali, quindi possono analizzare immagini, audio e video in input. Non hanno invece capacità di ragionamento. Mark Zuckerberg ha comunicato che arriverà un quarto modello, denominato Llama 4 Reasoning, nei prossimi mesi.
Il CEO di Meta ha sottolineato che i modelli sono open source. In realtà non sono liberamente accessibili a tutti. Al punto 2 della licenza è scritto che le aziende con oltre 700 milioni di utenti attivi al mese devono richiedere un’autorizzazione.
Una seconda limitazione riguarda solo l’Europa. I modelli Llama 4 vengono sfruttati dall’assistente Meta AI integrato in WhatsApp, Instagram e Facebook. Il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) non permette l’uso dei dati degli utenti senza un esplicito consenso. In Europa non sono quindi disponibili le funzionalità multimodali, come specificato nei termini d’uso.