L’AI Act verrà applicato a partire dal 2 agosto 2025 per i modelli IA general purpose, ma è possibile aderire al cosiddetto AI Pact per dimostrare l’intenzione di rispettare la legge sull’intelligenza artificiale. Meta ha comunicato che non firmerà nulla, ma potrebbe farlo in futuro.
Meta deve risolvere alcuni problemi
L’applicazione dell’AI Act inizierà il 2 febbraio 2025 per i sistemi di IA a rischio inaccettabile, ovvero quelli vietati. Per la completa applicazione si dovrà attendere fino al 2 agosto 2027. La Commissione europea ha quindi proposto un AI Pact che le aziende possono sottoscrivere su base volontaria.
Si tratta di impegni (non vincolanti) presi prima dell’applicazione della legge, suddivisi in impegni principali (sono tre) e impegni secondari (sono 10 per le aziende che sviluppano sistemi di IA e 7 per le aziende che distribuiscono sistemi di IA).
Tra le Big Tech, Google e Microsoft hanno già confermato che firmeranno gli impegni. Meta ha invece comunicato che non aderirà all’iniziativa, ma potrebbe farlo in futuro. Un portavoce ha dichiarato che l’azienda è attualmente impegnata nel lavoro di conformità ai sensi dell’AI Act.
A differenza dei modelli IA concorrenti, Llama di Meta è open source, quindi può essere modificato dagli utenti senza il controllo dello sviluppatore originario. Ciò rende difficile rispettare i requisiti sui rischi, come previsto dalla legge. Nei prossimi giorni verrà comunicato l’esito della consultazione sul codice di condotta per le aziende che sviluppano modelli IA general purpose.
Meta ha recentemente firmato una lettera per evidenziare l’incertezza normativa che impedisce il lancio delle tecnologia IA in Europa, tra cui il chatbot Meta AI.