Meta non porterà nessun modello multimodale di intelligenza artificiale generativa in Europa perché c’è una “mancanza di chiarezza” da parte delle autorità di regolamentazione. L’azienda di Menlo Park aveva già sospeso il lancio delle funzionalità Meta AI. Una simile decisione era stata presa da Apple a fine giugno.
Addestramento dei modelli e privacy
Un portavoce di Meta ha dichiarato che verrà lanciato un nuovo modello Llama multimodale nei prossimi mesi. Si tratta di un modello che può elaborare vari tipi di input (prompt), oltre al normale testo, come immagini, audio e video. I paesi europei verranno esclusi “a causa della natura imprevedibile del contesto normativo“. Apple aveva usato invece le parole “incertezze normative“.
Sembra abbastanza chiaro che le Big Tech statunitensi non intendano apportare le necessarie modifiche per rispettare le leggi europee. I sistemi IA general purpose sono regolati dall’AI Act. Il Digital Markets Act impone invece l’interoperabilità. Nel caso di Meta, il “problema” è rappresentato dal GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati).
L’addestramento dei modelli viene effettuato con i dati pubblici che gli utenti europei adulti condividono su Facebook e Instagram. La raccolta avviene usando l’interesse legittimo come base giuridica. In seguito alla denuncia presentata dall’organizzazione noyb, la DPC (Data Protection Commission) dell’Irlanda ha ordinato a Meta di non usare più i dati degli utenti senza un loro consenso esplicito.
Per lo stesso motivo è stato imposto un ban in Brasile. Il nuovo modello multimodale dovrebbe essere invece lanciato nel Regno Unito. L’organizzazione Open Rights Group ha tuttavia chiesto l’intervento dell’ICO (Information Commissioner’s Office) per bloccare l’uso dei dati degli utenti.
Rimanendo in tema, la Commissione europea vuole verificare se l’accordo tra Google e Samsung, che prevede l’installazione del modello Gemini Nano sui Galaxy S24, possa ostacolare la concorrenza.
Aggiornamento (24/07/2024): un dirigente di Meta ha confermato che la sospensione del lancio del nuovo modello multimodale è dovuta alla probabile violazione del GDPR.