Meta non teme DeepSeek, Zuckerberg rassicura gli investitori

Meta non teme DeepSeek, Zuckerberg rassicura gli investitori

Malgrado il successo di DeepSeek, Zuckerberg ha difeso la strategia di investimenti massicci nell'AI di Meta, è un vantaggio competitivo.
Meta non teme DeepSeek, Zuckerberg rassicura gli investitori
Malgrado il successo di DeepSeek, Zuckerberg ha difeso la strategia di investimenti massicci nell'AI di Meta, è un vantaggio competitivo.

Mentre il mondo dell’AI è in subbuglio per l’ascesa di DeepSeek, c’è chi mantiene la calma. È il caso di Mark Zuckerberg, CEO di Meta, che durante la call con gli analisti di Wall Street sui risultati del quarto trimestre ha lanciato un messaggio rassicurante: la sua azienda non è preoccupata dall’arrivo di un nuovo competitor.

Zuckerberg non teme l’intelligenza artificiale di DeepSeek, Meta studierà R1 per migliorare Llama

Rispondendo alle domande insistenti sugli impressionanti modelli di DeepSeek e sulle implicazioni per la strategia AI di Meta, Zuckerberg ha dichiarato che i risultati ottenuti dalla startup cinese con relativamente pochi fondi hanno “solo rafforzato la nostra convinzione di essere concentrati sulla cosa giusta“.

Il CEO ha ammesso che ci sono “una serie di cose nuove che hanno fatto e che stiamo ancora digerendo“, ma ha assicurato che Meta intende implementare i progressi di DeepSeek nel suo modello Llama. Zuckerberg, infatti, ha messo su quattro squadre speciali di ingegneri, ribattezzate “war room”, per capire come  ha fatto la startup cinese a ottenere risultati equiparabili a ChatGPT, a una frazione del costo e con chip meno potenti. Anche se i dubbi sull’addestramento persistono. Secondo David Sacks, ci sono “prove sostanziali” che DeepSeek abbia distillato le conoscenze dai modelli AI di OpenAI per addestrare i propri.

Zuckerberg ha poi cercato di fugare i timori che i miliardi spesi da Meta in GPU vadano sprecati, dopo che DeepSeek ha causato un crollo delle azioni di Nvidia del 17% facendo temere che i modelli non avranno più bisogno di tanta potenza di calcolo. “Continuo a pensare che investire massicciamente in CapEx e infrastrutture sarà un vantaggio strategico nel tempo“, ha ribadito.

Il ragionamento di Zuckerberg è in linea con il crescente consenso sul fatto che le risorse computazionali si sposteranno dalla fase di addestramento a quella di “ragionamento” dei modelli. Ma questo non implica una riduzione del fabbisogno di risorse computazionali, perché si può “aumentare la potenza di calcolo durante l’inferenza per migliorare sia l’intelligenza del modello sia la qualità complessiva del servizio offerto“.

Meta pronta a lanciare Llama 4 e l’assistente AI

Intanto, Meta si prepara a rilasciare Llama 4 con capacità multimodali e “agentive” nei prossimi mesi. Zuckerberg si aspetta che l’assistente AI dell’azienda raggiunga un miliardo di utenti quest’anno. E non ha perso l’occasione per sferrare una frecciatina a OpenAI, Anthropic e altre startup in perdita. Ha fatto notare Meta, a differenza di altri, ha un “solido modello di business” per sostenere i circa 60 miliardi di dollari che spenderà in AI quest’anno.

Zuckerberg loda Trump

Il CEO ha anche elogiato il presidente Donald Trump, sottolineando che ora gli Stati Uniti hanno un’amministrazione “orgogliosa delle nostre aziende leader“, che “dà priorità alla vittoria della tecnologia americana” e “difenderà i nostri valori e interessi all’estero“. Parole che arrivano mentre Meta paga a Trump 25 milioni di dollari per chiudere una causa legata al ban del suo account dopo l’insurrezione del 6 gennaio.

Nel frattempo, Meta continua a macinare profitti: 48,39 miliardi di dollari di ricavi nel quarto trimestre (+22% su base annua) e un utile netto stellare di 20,8 miliardi (+43%).

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Pubblicato il
30 gen 2025
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