Otto associazioni dei consumatori della rete BEUC hanno presentato altrettante denunce contro Meta ai rispettivi garanti della privacy nazionali. L’azienda di Menlo Park avrebbe violato il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) quando ha imposto agli utenti la scelta tra il tracciamento a scopo pubblicitario e l’abbonamento a Facebook e Instagram.
Il modello “pay-or-consent” è illegale
Come è noto, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha considerato illegali le due basi legali (necessità contrattuale e legittimo interesse) utilizzate da Meta per la raccolta dei dati degli utenti. L’unica opzione valida è il consenso esplicito. L’azienda di Menlo Park ha quindi introdotto una versione a pagamento di Facebook e Instagram. Gli utenti che scelgono la versione gratuita accettano automaticamente il tracciamento.
BEUC e noyb avevano già presentato una denuncia. Quest’ultima e altre 27 NGO hanno inoltre sollecitato l’intervento del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB).
Le nuove denunce delle otto associazioni dei consumatori evidenziano che il modello “pay-or-consent” scelto da Meta è illegale. L’azienda californiana non ha una base legale per giustificare la raccolta dei dati. La scelta imposta agli utenti non rappresenta un consenso libero e informato.
Dato che non ha rispettato i principi di trattamento corretto, minimizzazione dei dati e limitazione delle finalità del GDPR, le associazioni chiedono a Meta di interrompere l’elaborazione illegale dei dati degli utenti e la cancellazione dei dati già raccolti. Inoltre, l’azienda di Menlo Park deve ricevere un consenso esplicito, libero e informato per l’uso dei dati a scopo pubblicitario.