Meta ha recentemente ammesso che vengono eliminati troppi contenuti per eccesso di moderazione. L’azienda di Menlo Park ha ora comunicato che la modifica introdotta all’inizio di agosto per evitare la “prigione di Facebook” ai creatori è stata estesa a tutti gli utenti.
Più clemenza per chi sgarra la prima volta
Quando un utente commette una violazione delle regole (note come standard delle community) su Facebook, Instagram, Messenger e Threads riceve uno “strike”. Se il numero di avvertimenti si accumula, Meta applica restrizioni all’account.
L’azienda californiana ha ammesso che può sbagliare le valutazioni perché la maggioranza degli utenti non intende violare le regole. Per questo motivo è stata introdotta una funzionalità per i creatori di contenuti su Facebook (modalità professionale). Tale funzionalità è stata estesa a tutti gli utenti.
Quando viene rilevata la prima infrazione, Meta non conteggia lo strike, ma chiede all’utente di completare un breve programma educativo, ovvero un corso in-app formativo sulla normativa che ha violato. Se non commette altre violazioni nel corso dei successivi 12 mesi può sfruttare nuovamente questa opportunità.
In caso di seconda violazione entro un anno, l’utente riceve un altro avvertimento che non sarà rimosso. La funzionalità è disponibile su Facebook (profili e Pagine) e verrà estesa anche ad Instagram. Rimane sempre disponibile l’alternativa dell’appello.
Meta non offre questa “opzione educativa” per le gravi violazioni, come la pubblicazione di contenuti relativi a sfruttamento sessuale, vendita di droghe ad alto rischio o glorificazione di organizzazioni e individui pericolosi.