Meta: le slide censurate scatenano l'ira di Apple, Google e Snap

Meta: le slide censurate scatenano l'ira di Apple, Google e Snap

Google, Apple e Snap furiose con Meta, che ha diffuso slide con omissis facilmente rimovibili nel processo antitrust.
Meta: le slide censurate scatenano l'ira di Apple, Google e Snap
Google, Apple e Snap furiose con Meta, che ha diffuso slide con omissis facilmente rimovibili nel processo antitrust.

Il processo antitrust di Meta si trasforma in un caso di spionaggio industriale mal riuscito. Durante l’udienza, gli avvocati di Apple, Google e Snap non hanno nascosto la loro irritazione nei confronti del colosso dei social media.

Google, Apple e Snap contro Meta: pubblica slide con dati sensibili facilmente leggibili

Meta, infatti, ha presentato delle slide che avrebbero dovuto nascondere (con gli omissis) dati sensibili di altre aziende come Apple, Google e Snap. Ma quelle “censure” erano fatte male, bastava poco per rimuoverle o leggerci comunque attraverso. Il risultato? Informazioni riservate di quelle aziende (come strategie di mercato, costi, accordi, ecc.) sono finite potenzialmente in bella vista.

L’avvocato di Apple ha definito “scioccante” l’errore di Meta, lasciando intendere che in futuro potrebbe non fidarsi più a condividere informazioni interne con l’azienda di Zuckerberg. Il legale di Snap ha criticato l’approccio superficiale e la noncuranza di Meta verso le altre aziende coinvolte nel caso, chiedendosi – giustamente – se non avesse adottato lo stesso comportamento, se fossero state in gioco le sue stesse informazioni. Anche l’avvocato di Big G ha accusato Meta di aver messo a repentaglio i dati di Google con questo errore.

La soluzione di Meta

Di fronte alle accuse, l’avvocato di Meta, Mark Hansen, ha proposto di utilizzare una terza parte non coinvolta al team del processo per lavorare sugli omissis.

Ma la rabbia di Snap non nasce solo dagli omissis falliti. Già prima della scoperta del problema, l’azienda si era detta scontenta per la condivisione di informazioni riservate durante le dichiarazioni di apertura. Informazioni che, secondo Hansen, non erano affatto confidenziali, una valutazione con cui l’avvocato di Snap non è d’accordo. Ma allora, perché Meta non ha avvisato Snap che avrebbe incluso quelle informazioni? Semplice, secondo Hansen: Snap è un concorrente importante e sta lavorando con la FTC, l’autorità antitrust americana.

Alla fine, poco importa se le informazioni rivelate fossero davvero succose o meno. Per Snap e le altre aziende, il punto è che Meta ha violato la loro privacy, riferendosi apertamente a valutazioni competitive che dovevano rimanere riservate.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
17 apr 2025
Link copiato negli appunti