Meta ha annunciato il lancio, a partire dal prossimo anno, di uno strumento di classificazione per adulti (chiamato “adult classifier”) un software di intelligenza artificiale incaricato di identificare gli utenti di età inferiore ai 18 anni e di applicare loro automaticamente le impostazioni di privacy più restrittive.
Secondo Allison Hartnett, direttore della gestione dei prodotti per i giovani e l’impatto sociale di Meta, questo sistema si baserà su indicatori quali gli account seguiti e i contenuti consultati regolarmente dall’utente. Se sospetta che qualcuno sia minorenne, lo strumento passerà il suo account al profilo riservato agli adolescenti, indipendentemente dall’età dichiarata sul profilo.
Meta smaschera minori su Instagram con l’intelligenza artificiale, non potranno più mentire sull’età
Meta aveva già annunciato a settembre di voler utilizzare l’intelligenza artificiale per identificare gli utenti che mentono sulla loro età quando ha lanciato i suoi account teen su Instagram. Questi account beneficiano di impostazioni di privacy più rigide, come il passaggio automatico alla modalità privata e il divieto di comunicare con gli sconosciuti.
Tuttavia, l’azienda non ha ancora rivelato l’affidabilità del suo strumento di classificazione degli adulti. Ha dichiarato che sta lavorando a un processo che consenta agli utenti che sono stati identificati in modo errato di appellarsi contro questa decisione.
Meta chiederà inoltre agli adolescenti che cercheranno di cambiare manualmente la loro età di dimostrare la loro identità caricando un documento ufficiale o condividendo un video di loro stessi. L’azienda utilizzerà anche l’analisi dell’ID del dispositivo per individuare meglio la creazione di nuovi account.
Dopo le cause Meta corre ai ripari
Le nuove misure fanno parte dei più ampi sforzi di Meta per rendere più difficile mentire sull’età su Instagram. Il gruppo, insieme a Google e TikTok, non è riuscito di recente a convincere un giudice federale degli Stati Uniti a respingere le cause che lo accusavano di non proteggere sufficientemente i giovani utenti dagli effetti nocivi del social network. Diventa quindi sempre più urgente per l’azienda trovare nuove strategie per far rispettare le regole in vigore. L’obiettivo, ovviamente, è quello di salvaguardare i minori dai contenuti sensibili.