Datatilsynet ha vietato l’uso delle inserzioni pubblicitarie comportamentali su Facebook e Instagram, in quanto Meta traccia le attività degli utenti sulle due piattaforme. Il Garante della privacy norvegese ha quindi applicato il recente giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione europea. L’azienda di Menlo Park ha comunicato che esaminerà la decisione dell’autorità.
Sorveglianza e profilazione degli utenti
Datatilsynet spiega che la Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda aveva appurato l’uso dei dati degli utenti per mostrare inserzioni pubblicitarie comportamentali, tracciando le attività svolte su Facebook e Instagram. Meta aveva cambiato la base legale per la raccolta da “esecuzione del contratto” a “legittimo interesse”, ma la Corte di Giustizia ha stabilito che l’azienda di Menlo Park non rispetta ancora il GDPR perché non ottiene un consenso esplicito (ciò ha portato alla sanzione di 390 milioni di euro).
Pertanto, il Garante della privacy norvegese ha imposto il ban temporaneo per le inserzioni comportamentali a partire dal 4 agosto e per almeno tre mesi o finché Meta non dimostri il rispetto della legge. In caso contrario, l’azienda californiana dovrà pagare una multa fino a un milione di corone norvegesi (circa 89.000 euro) al giorno.
Dato che la sede legale europea è in Irlanda, il compito di vigilare sulle attività di Meta spetta alla DPC. L’autorità norvegese ha deciso di intervenire con urgenza con una decisione valida tre mesi. Dopo l’estate contatterà l’EDPB (Comitato europeo per la protezione dei dati) per chiedere se può estendere il ban oltre i tre mesi.
Meta ha dichiarato che esaminerà la decisione di Datatilsynet, sottolineando che i servizi continueranno a funzionare regolarmente. Sulla questione è arrivato anche il commento positivo dell’organizzazione noyb fondata dal noto avvocato Max Schrems (che aveva presentato le denunce contro Meta nel 2018).
Aggiornamento (10/08/20203): Meta non ha rispettato l’ordine del garante norvegese, quindi dovrà pagare una multa di circa 89.000 euro al giorno a partire dal 14 agosto. L’azienda di Menlo Park ha chiesto al tribunale di Oslo di emettere un’ingiunzione temporanea per fermare l’applicazione del ban.