Meta ha chiesto ai legislatori europei di introdurre nuove regole per la verifica dell’età a livello di sistema operativo o prima del download delle app dagli store di Apple e Google. Il controllo sarebbe così più efficace e migliore dal punto di vista della privacy. Una simile richiesta era stata indirizzata al Congresso degli Stati Uniti circa un anno fa (recepita recentemente da due politici repubblicani).
Verifica dell’età tramite store o sistema operativo
All’inizio del mese, Meta ha annunciato che utilizzerà l’intelligenza artificiale per identificare gli utenti su Instagram che mentono sulla loro età. A metà maggio, la Commissione europea ha avviato un’indagine che riguarda proprio l’attuale sistema (poco efficace) di verifica dell’età. In Australia è stato proposto addirittura il ban per i minori di 16 anni.
Secondo Meta, il controllo dell’età a livello di app è praticamente impossibile. I teenager usano in media 40 app a settimana, quindi i genitori non riescono a seguire le attività dei figli. Esistono soluzioni offerte dalle aziende, come gli account Instagram per i minori di 16 anni, ma non c’è uno standard unico per garantire l’accesso solo ai contenuti più appropriati.
La situazione in Europa è anche peggio, considerate le varie leggi in vigore, tra cui Digital Serices Act e GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Meta chiede quindi nuove regole che trasferiscano l’onere della verifica dell’età agli app store o ai sistemi operativi (Android e iOS). Quando un minorenne vuole scaricare un’app, il genitore riceve una notifica e decide se approvare il download. Questa soluzione semplifica il processo ed evita anche di condividere informazioni sensibili con più app.
L’azienda di Menlo Park suggerisce inoltre di implementare uno standard per il controllo parentale da utilizzare in tutte le app. Meta ha infine inviato alla Commissione europea una proposta per armonizzare le varie leggi e quindi ridurre l’attuale frammentazione.
Due politici repubblicani statunitensi hanno preparato una proposta di legge per imporre la verifica dell’età agli app store. Se la soluzione non sarà efficace, i genitori potranno denunciare Apple e Google.