Uno strumento utile per realizzare microapp destinate al Web, partendo da una semplice descrizione testuale del loro funzionamento e della loro destinazione d’uso: così è spiegata la natura di MetaGPT, strumento a sua volta basato su Pico, piattaforma text-to-app che poggia su GPT-4. Si è appena affacciato sul vivace panorama dell’IA generativa, ma sta già facendo discutere, attirando attenzione e curiosità. Diamo uno sguardo al suo funzionamento, per meglio capire se si tratta di una potenziale rivoluzione o di un ennesimo esercizio di stile che fa leva sulle più recenti evoluzioni osservate nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
Le possibilità sono infinite, quando puoi realizzare velocemente e condividere istantaneamente applicazioni che possono conversare con ChatGPT.
Web app generate dall’IA: come funziona MetaGPT
La dinamica è ben illustrata dall’esempio fornito nel video qui sotto. Nel prompt iniziale si specifica il compito da delegare al codice generato: Crea un’applicazione basata su ChatGPT che spieghi il codice in lingua inglese
. Dopodiché, l’interfaccia chiede quali informazioni è necessario ottenere da chi andrà a utilizzarlo (Il codice che l’utente vuole sia spiegato
). Ancora, viene richiesto in che modo interagire con il chatbot (Analizza e riassumi il codice con parole comuni, in un linguaggio semplice
). L’ultimo step prevede di indicare se l’output dev’essere rappresentato in forma testuale, all’interno di tabelle o con altre modalità, lo stile grafico da adottare ed eventualmente il link al proprio sito da aggiungere in coda. Un click sul pulsante “Create” ed è fatta.
Dopo una breve attesa, viene mostrata un’anteprima del risultato. Si ha così la possibilità di apportare i ritocchi necessari attraverso il campo “Iterate on this app”, naturalmente sempre attraverso input scritti con un linguaggio colloquiale. Il codice così creato potrà essere infine scaricato.
Come scritto in apertura, il servizio è in grado di dar vita ad applicazioni Web. Non può invece attualmente generare app native da destinare ad Android, a iOS o ad altri sistemi operativi.
Rivoluzione o esercizio di stile?
Dunque, si tratta di una rivoluzione o di un esercizio di stile? MetaGPT è qualcosa a metà strada tra le due, considerando i suoi limiti (di fatto, non va oltre la generazione di Web app costituite da una sola pagina) e l’impossibilità di gestire processi complessi. Detto questo, in prospettiva potrebbe evolvere colmando le proprie lacune, arrivando così a potersi far carico di task sempre più articolati, con tutte le eventuali conseguenze del caso.
L’utilizzo dello strumento è gratuito per le prime quattro iterazioni, previa registrazione di un account. Poi è richiesta la sottoscrizione a un piano premium illimitato, dal costo mensile di 29 euro o di 240 dollari all’anno. Maggiori informazioni sono consultabili sul sito ufficiale del progetto.