“Wow, ma è così che funziona?”: questa la reazione di Lars Ulrich, batterista dei Metallica, al cospetto del P2P. Stupore ed esaltazione, eccitazione e meraviglia. Ulrich, protagonista della crociata contro il file sharing dei tempi che furono, si dichiara senza esitazioni pirata di se stesso.
L’esperimento del batterista, confidato in un’intervista, risale a qualche mese fa. L’album Death Magnetic era trapelato online prima del rilascio ufficiale, i Metallica avevano ostentato serafici il proprio ravvedimento: i membri della band vantano un trascorso da paladini dell’antipirateria, protagonisti della guerra a Napster , ma in quella contingenza erano intervenuti per dichiarare che la diffusione della loro musica, in ogni tempo e modalità, sarebbe stata più che benvenuta.
“Ho pensato che se qualcuno avesse avuto il diritto di scaricare Death Magnetic gratuitamente, quello sarei stato io”: è così che Ulrich, incoraggiato dal cameratismo di una serata tra amici, ha imbracciato un non meglio identificato client P2P e ha attinto alla rete. “Mi sono sono seduto lì e ho scaricato Death Magnetic da Internet, così, solo per provare – racconta – nel giro di una mezzora ce l’avevo sul mio computer”.
“È qualcosa di bizzarro” ha ammesso Ulrich. Nonostante la band si sia più volte dimostrata disposta ad affrontare il proprio pubblico e a sperimentare con nuovi modelli di business, è lecito dubitare che la conversione dei Metallica sia davvero irreversibile. ( G.B. )