Era la fine dello scorso febbraio quando l’attivissimo imprenditore statunitense Michael Robertson presentava a San Francisco la sua nuova creatura online, un servizio in the cloud chiamato Dar.fm . In sostanza, il padre di Mp3tunes.com lanciava una piattaforma per la registrazione a mezzo web delle varie programmazioni radio in terra statunitense .
Che Dar.fm potesse non piacere affatto ai vari broadcaster sembrava scontato già allora. Sette mesi dopo , la nuova avventura imprenditoriale di Robertson è finita nel mirino della statunitense Univision, società che gestisce 26 delle radio presenti sulla piattaforma Dar.fm . E, sorpresa, una letteraccia legale (di tipo cease and desist ) ha accusato il servizio di violazione massiva del diritto d’autore.
Il motivo è semplice, almeno nella visione di Univision. Permettendo il trasferimento dei file negli archivi di Mp3tunes.com , la piattaforma Dar.fm garantirebbe agli utenti la possibilità di scaricare musica senza pagare alcunché. Riversandola liberamente su vari dispositivi fissi e mobile . In pratica, stando all’accusa, si tratterebbe di download illeciti dalle stazioni radio.
Ovviamente diversa la posizione di Robertson: Dar.fm è per le stazioni radio quello che TiVo è per la televisione. Semplici registrazioni ad uso personale, già tutelate dalla legge statunitense e dunque non costituenti una violazione del copyright . Il founder di Dar.fm ha nuovamente tirato in ballo il caso Cablevision, con i broadcaster obbligati ad accettare la registrazione dei programmi televisivi da archiviare in the cloud .
“Vari tribunali hanno spesso deciso che la registrazione ad uso personale delle trasmissioni televisive non costituisce violazione del diritto d’autore – ha spiegato Robertson – E che quindi non c’è bisogno di ottenere una specifica licenza. È per questo che i consumatori possono utilizzare TiVo. Dar.fm è semplicemente il suo equivalente per le radio”.
Mauro Vecchio