Negli Stati Uniti continua il percorso degli stati che decidono di adottare regole chiare per arginare la pratica dei datori di lavoro di richiedere la password per accedere agli account dei social network, magari durante i colloqui: dopo Maryland, Delaware, Illinois e California, anche il Michigan approva un disegno di legge che vieta ai responsabili delle risorse umane e ai dirigenti scolatici di entrare nei profili privati online dei propri sottoposti.
Il nuovo provvedimento, denominato “Internet privacy protection act”, porta la firma del governatore Rick Snyder, secondo il quale “i potenziali dipendenti e studenti dovrebbero essere valutati sulla base delle competenze e abilità e non sulla base delle attività private online”. In questo modo, chiunque violi le regole appena adottate rischierà fino a 93 giorni di carcere e una sanzione pecuniaria pari a mille dollari (753 euro) .
Secondo le regole appena adottate, “i datori di lavoro non possono punire i lavoratori né decidere di non assumere nuovo personale di fronte al rifiuto di fornire password, username e informazioni riservate”. Lo stesso vale per scuole e università. L’unica eccezione riguarda gli account email aziendali e istituzionali , a cui si potrà accedere senza alcuna restrizione.
Il primo stato a decidere di tutelare la privacy online dei lavoratori è stato il Maryland, seguito dalla California . Provvedimenti che, in alcuni casi , non riescono a evitare gli abusi.
Cristina Sciannamblo