L’autorità di polizia dello stato del Michigan starebbe usando dei dispositivi mobili per tracciare i dati personali degli automobilisti fermati, anche in casi in cui non vi siano sospettati: è quanto sostiene ACLU (American Civil Liberties Union), associazione che da sempre si batte per i diritti civili.
I gadget in uso, acquistati dall’azienda Cellebrite , sarebbero in grado di intercettare SMS, foto, video e i dati GPS delle maggiori case di telefoni mobili . Le diverse interfacce di cui dispongono gli apparecchi consentirebbero di “lavorare” con differenti modelli di cellulari e oltrepassare le password di sicurezza per accedere ai dati .
In una lettera indirizzata al direttore della polizia di stato del Michigan, ACLU spiega le ragione della sua protesta: l’accesso alle informazioni private contenute nei cellulari dei cittadini, quando non sussistono sospetti di infrazione della legge, violerebbe il quarto emendamento della Costituzione americana che protegge la popolazione da ricerche e sequestri irragionevoli.
In uno stralcio della missiva si legge: “Ammettendo sicure eccezioni che non ricorrono in questo caso, un’indagine non può avvenire senza un mandato firmato da un ufficiale giudiziario che ne attesti l’utilità al fine di svelare presunte attività criminali. Un apparechhio che permette intrusioni immediate e surretizie entro dati privati crea enormi rischi per i diritti costituzionali delle persone coinvolte”.
Pertanto, ACLU chiede alle forze di polizia trasperenza e collaborazione nel fornire i dati raccolti, nel comunicare le spese effettuate, nello spiegare le ragioni del proprio operato, aggiungendo che, se i cittadini sono invitati a cooperare ed essere trasparenti, lo stesso compito deve spettare agli ufficiali della legge.
Secondo i resoconti, la polizia del Michigan deve ancora riferire alla pubblica informazione del programma intrapreso.
Cristina Sciannamblo