Microchip Technology ha confermato di aver rilevato un cyberattacco contro i suoi server. L’azienda statunitense ha dovuto disattivare alcuni sistemi per interrompere l’accesso non autorizzato. Non è noto il tipo di attacco, ma ci sono state conseguenze per la produzione dei chip. Ciò comporterà probabilmente un ritardo nelle consegne.
Produzione rallentata dopo l’attacco
Microchip Technology è una delle aziende più importanti nel settore dei microcontrollori (PIC e AVR sono quelli più noti). La sede principale si trova a Chandler (Arizona), mentre le fabbriche sono dislocate in diversi stati, oltre che in Thailandia e Filippine. Tra i clienti (circa 123.000) ci sono aziende che operano in svariati settori (automotive, difesa, aerospazio e altri).
Come indicato nel documento inviato alla SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti, l’intrusione nei sistemi IT è stata rilevata il 17 agosto. Microchip ha quindi adottato le misure necessarie per contenere l’accesso non autorizzato.
Il 19 agosto ha verificato che ignoti cybercriminali avevano parzialmente interrotto l’uso di alcuni server. I sistemi sono stati quindi isolati e spenti. L’azienda ha avviato un’indagine approfondita sull’accaduto con l’aiuto di esperti esterni.
Il cyberattacco ha comportato il rallentamento della produzione in alcune fabbriche, quindi ci saranno quasi certamente ritardi nelle consegne. L’azienda è attualmente impegnata nel ripristino delle normali attività. Al momento non è possibile stabilire la portata completa dell’attacco e se avrà un impatto economico.
Non sono ancora noti i responsabili, né il tipo di attacco. Considerata la necessità di spegnere i server è probabile che sia stato installato un ransomware. Nei prossimi giorni dovrebbero essere divulgati ulteriori dettagli sull’accaduto.
Aggiornamento (5/09/2024): Microchip ha confermato il furto di alcuni dati dei dipendenti. I sistemi IT sono ritornati online e le consegne sono state ripristinate.