Redmond (USA) – A 10 anni dalla fondazione del Microsoft Research (MSR) Group, Bill Gates ha voluto ricordare le tappe e delineare gli attuali progetti della divisione di ricerca nata in seno al colosso di Redmond.
In tutti questi anni MSR ha sviluppato tecnologie che sono poi divenute di uso comune nei software di Microsoft e non soltanto: i codec audio/video del Windows Media Player; le librerie crittografiche di NT; il motore text-to-speech incluso in Microsoft Agent; i meccanismi anti-pirateria adottati in Windows 2000 e nella Product Activation; le DirectX; la tecnologia ClearType utilizzata anche per gli e-book; gli agenti ed il correttore ortografico di Office; gli SmartTag, e molte altre tecnologie più o meno conosciute e spesso “celate dentro” ai prodotti Microsoft.
Gates sostiene che per quasi una decade la MSR ha avuto il compito di prevedere e gettare le basi per progetti che potessero permettere a Microsoft di partecipare, e spesso “inventare”, il futuro del computing. Il boss di Microsoft si è detto convinto che oggi MSR sia la prima protagonista nel proiettare le persone in un futuro fatto di informazione mobile, pervasive computing, home networking e software più intelligenti e flessibili.
Ma se oggi Microsoft ha messo Internet al centro della sua strategia, molti ricorderanno come, durante le prime fasi di diffusione del Web, Gates avesse definito la Rete solo una moda di passaggio. Forse uno dei più clamorosi abbagli del boss di Microsoft e, con lui, di MSR.
“Ci stiamo focalizzando sulla ricerca come mai abbiamo fatto prima”, ha dichiarato Gates. “Stiamo costruendo la tecnologia che consentirà ai computer di vedere, ascoltare, parlare e imparare, così che la gente potrà interagire con essi nello stesso naturale modo con cui interagisce con le altre persone”.
Alla base della ricerca Microsoft si possono riconoscere tre obiettivi principali: espandere le attuali capacità dei computer affinché possano svolgere un più ampio numero di compiti (come gestire tutti i dispositivi e gli elettrodomestici di una casa); migliorare le tecnologie legate all’audio, al video e alle immagini; portare avanti la visione lanciata con.NET di applicazioni accessibili attraverso il Web sotto forma di servizi.
Per rendere il computer più facile da usare e più adatto a soddisfare le necessità degli utenti, Microsoft è impegnata nella ricerca di tecnologie che permettano alle macchine di imparare e gestire al meglio le informazioni e le risorse in loro possesso minimizzando l’intervento dell’utente. E per rendere l’utilizzo del PC più facile e intuitivo è d’obbligo sviluppare sistemi che possano riconoscere e parlare il linguaggio naturale.
Dal lato dell’interfaccia grafica utente (GUI), Microsoft sta da tempo lavorando su ambienti 3D che possano rivoluzionare l’approccio alle informazioni e ai dati. Pochi anni fa qualcuno credeva che la prima interfaccia di questo tipo potesse essere introdotta a partire da Blackcomb, uno dei successori di Windows XP, ma pare che un tale progetto richiederà ancora parecchi anni di studi e test per essere esteso al mercato di massa.
MSR si è anche detta impegnata nello sviluppo di strumenti, specifiche, linguaggi e tecniche per aiutare gli sviluppatori a migliorare il software, ridurre i costi, essere più produttivi e concentrarsi maggiormente sul lato creativo dello sviluppo.
Con l’occasione dell’anniversario di MSR, Microsoft ha svelato alcune delle tecnologie su cui sta lavorando.
La prima è Mulan, un software che interesserà poco agli occidentali ma che dimostra i progressi fatti nel campo del riconoscimento vocale e dei caratteri. Il programma sarà capace di leggere un testo in cinese e convertirlo in voce o, al contrario, di trascrivere il parlato continuo in caratteri. Mulan potrà contare su un database di 60.000 caratteri cinesi, più che sufficiente per comprendere tutte le parole del linguaggio comune.
Un altro progetto degno di nota riguarda invece un computer hand held che, grazie alla capacità di capire il verso e la posizione con cui viene maneggiato dall’utente, orienta di conseguenza il display o attiva una certa funzione (ad esempio, se tenuto in verticale, può attivare in automatico le funzionalità di telefono cellulare).
C’è poi il progetto di un software in grado, partendo da poche fotografie, di creare un’immagine tridimensionale; utile, ad esempio, per esplorare le prospettive di una costruzione o dare profondità ad un paesaggio.
MSR continua poi il suo lavoro nella ricerca di tecnologie per l’individuazione automatica dei bug ed il recupero delle funzionalità di un sistema dopo un crash.
Insieme a questo, i ricercatori Microsoft lavorano ad una nuova tecnologia di compressione audio/video che sia ancora più efficiente di quella offerta dallo standard MPEG4 e che possa venire integrata nei codec delle future versioni di Windows.
Durante l’evento, Gates ha poi sostenuto che, nonostante la crisi che sta scuotendo l’IT, “le aziende globali dovrebbero investire maggiormente della ricerca”, ricordando poi come “Microsoft ha creduto nella ricerca quando ancora aveva dimensioni molto piccole”.
Ma le ragioni della scienza, per così dire, non sembrano sempre combaciare con ciò che gli utenti chiedono e desiderano. Molti analisti intervenuti all’evento hanno ricordato come soltanto con l’arrivo di Windows 2000 Microsoft sia riuscita ad offrire un sistema relativamente sicuro, e con Windows XP, nonostante le sue svariate centinaia di megabyte di codice, l’approccio dell’utente al sistema operativo è rimasto ancora sostanzialmente lo stesso ideato da Apple e prima ancora da Xerox: mouse, icone e desktop 2D.
Ci sono poi tecnologie che avrebbero dovuto aiutare l’utente ma che sono invece risultate spesso inutili o troppo invasive: un esempio è Clippy, il sistema di aiuto automatico incluso in Office che, a partire da XP, è stato disabilitato di default.
Alcuni osservatori hanno commentato che sebbene la ricerca vada avanti, nel software finiscono poi tonnellate di funzionalità che servono poco o non servono affatto, e questo a fronte di passi davvero piccoli verso quelle tecnologie che potrebbero davvero migliorare l’utilizzo e l’efficienza dei programmi.