Soltanto poche settimane fa Bloomberg segnalava come, per la prima volta dal 2010, Microsoft avesse superato Apple – anche solo per un momento – in termini di capitalizzazione di mercato. Si trattò di un istante nel quale le due curve si sfiorarono, ma col senno del poi fu un incrocio di grande significato: per Apple si è trattato dell’esaurirsi di una supremazia perdurante fin dal 2010, gli anni d’oro dell’iPhone e della dimensione mobile sulla quale Cupertino ha costruito il proprio impero.
A seguito delle ultime settimane difficili per le azioni Apple, ed al termine dell’ultima grave caduta seguita alla lettera di Tim Cook agli azionisti, il sorpasso è definitivamente compiuto: oggi Microsoft ha un valore di capitalizzazione pari a 748 miliardi di dollari contro i 675 di Apple. In mezzo vi sono nomi quali Amazon (734 miliardi) o Alphabet (710).
Microsoft, cos’hai da dire?
La caduta di Apple ha motivi precisi, che Apple ha forse in parte semplificato allo scopo di celare parte del quadro generale, ma che in ogni caso non scalfiscono la forza della Mela. Tra queste concause va segnalato il rallentamento globale nella vendita dei dispositivi mobile, il probabile rallentamento nell’acquisto degli iPhone ed una maggior pressione concorrenziale da parte dei produttori orientali. In questo quadro c’è però da registrare il sorpasso di Microsoft, un gruppo che dal 2010 è fuori dai giochi nonostante i troppi tentativi (andati a vuoto) per cercare una dimensione mobile al mondo Windows.
Ora per Microsoft scatta l’appello: quali armi ha il gruppo per potersi confermare nel lungo periodo su questi valori di capitalizzazione? Il gruppo guidato da Satya Nadella avrà la capacità di reggere alle pressioni al ribasso che l’intero listino azionario USA sta subendo dopo l’ennesimo rally?
Satya Nadella è la risposta a tutti questi quesiti, poiché il 2019 è probabilmente il test definitivo al percorso che Nadella ha impresso al gruppo in questi anni. Fuori dal mobile, infatti, Microsoft ha trovato risorse per scommettere sulla linea Surface, sulla dimensione cloud e, non senza una certa sorpresa generale, sull’open source. Le scommesse sono state fin qui vinte una dopo l’altra, ma è venuto ora il momento delle scelte. All’orizzonte c’è il futuro incerto di Android, il presente è fatto degli scivoloni Apple ed in questo temporaneo vuoto di potere ecco Microsoft tornare in vetta nel valore di capitalizzazione proprio nei giorni in cui Windows 10 opera il sorpasso definitivo su Windows 7.
Sliding doors. Se Microsoft ha qualcosa da dire per il proprio futuro, colga l’attimo. Se Satya Nadella ha validi argomenti per i propri investitori, questo è il momento migliore per affacciarsi al mercato. Se Redmond ha ambizioni di ulteriore rilancio, è questo l’anno giusto per dare un segno. Inizia tutto con il semplice incrocio di due linee divergenti: quella crescente del titolo MSFT e quella decrescente del titolo AAPL. Ma nel 2010 quell’incrocio fu l’inizio di un periodo nel quale è stato Cupertino l’ombelico dell’innovazione. Ora tocca a Microsoft far sapere al mercato se quelle linee siano solo frutto di una coincidenza, di una fortuita circostanza o se siano l’incipit di un nuovo destino.