Microsoft ha annunciato di aver finalmente concluso l’acquisizione della divisione Devices and Services di Nokia: dopo l’approvazione degli azionisti di Espoo, l’operazione è stata approvata anche dagli enti regolatori a livello mondiale che avevano inizialmente sollevato dubbi circa le conseguenze per la concorrenza nel settore.
Già all’inizio della settimana scorsa Brad Smith di Microsoft aveva confermato che erano stati completati tutti i passi necessari all’acquisizione della divisione Dispositivi e Servizi della finlandese: in sospeso vi era l’approvazione dell’operazione da 5,44 miliardi di euro da parte delle autorità nazionali antitrust, ed in particolare quelle di Cina ed India avevano manifestato maggiori dubbi.
Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha dato il benvenuto alla divisione della finlandese affermando che “le capacità e gli asset nell’ambito dei dispositivi mobile che Nokia porta con sé ci faranno progredire nel nostro percorso di trasformazione”, continuando lungo la strada tracciata dal nuovo CEO che questo trimestre, conclusosi il 31 marzo, ha esordito segnando un fatturato da 20,4 miliardi di dollari (senza variazioni rilevanti rispetto all’anno scorso) e con un profitto di 5,66 miliardi di dollari, 68 centesimi ad azione.
Nel dettaglio dell’organigramma di Redmond, Stephen Elop – ex Presidente e CEO di Nokia – farà rapporto direttamente a Nadella in qualità di vicepresidente esecutivo di Microsoft Devices Group, la divisione che non si occuperà solo dei telefoni Nokia, ma anche dei tablet Surface, dell’hardware Xbox e ogni altro oggetto fisico prodotto da Redmond.
Con Nokia nelle sue fila, Microsoft potrà ridisegnare la sua strategia mobile: anche se non è ancora chiaro il nome che assumerà la nuova divisione di Microsoft che se ne occuperà – il logo Nokia continuerà a campeggiare sul sito e sulle confezioni dei prodotti, o sarà soppiantato da Microsoft Mobile? – è già chiaro che punterà al mercato dei dispositivi di fascia medio-bassa, che ha una valutazione intorno ai 50 miliardi di dollari annui .
Claudio Tamburrino