Microsoft ha raggiunto un accordo con Uniloc, azienda australiana sviluppatrice software che le aveva contestato l’utilizzo di un metodo di verifica brevettato nella procedura adottata da Redmond per le copie di Windows XP, Windows 2003 e Office.
Uniloc si era vista dare ragione sia in primo che in terzo grado di giudizio.
In base all’accordo stragiudiziale ora raggiunto , i cui termini rimangono riservati , viene così archiviata la causa che le vedeva contrapposte da più di 8 anni per la violazione del titolo Uniloc numero 5,490,216 .
Dal punto di vista della giurisprudenza legata alla violazioni brevettuali (e, in generale, ai danni causati da violazione di proprietà intellettuale) la causa ora conclusa con l’accordo rischiava di veder compromettere il principio finora adottato per il computo forfettario dei danni conseguenti ad un’infrazione . Nell’ultimo grado di giudizio, infatti, si era ritenuto necessario avviare un nuovo procedimento per ridefinire la portata della multa, dal momento che gli iniziali 388 milioni stabiliti in primo grado, secondo il giudice, sarebbero risultati “corrotti” dalla cosiddetta “regola del 25 per cento” finora adottata dalla giurisprudenza statunitense e che effettua il calcolo sulla volontà di garantire al querelante un forfettario 25 per cento sui profitti attesi dal prodotto che impiega il brevetto violato .
Claudio Tamburrino