Bruxelles – C’è risentimento nel comunicato rilasciato ieri da Microsoft in occasione della consegna agli uffici della Commissione Europea di una ulteriore memoria di 75 pagine che a suo dire dimostrano come l’azienda abbia risposto completamente e nel migliore dei modi (“completo e accurato”) alle autorità antitrust dell’Unione.
La Commissione – accusa Microsoft – “non ha tenuto conto delle informazioni più rilevanti e ha negato a Microsoft la possibilità di difendersi appieno”.
La consegna della documentazione era stata richiesta dalle autorità comunitarie ma Microsoft sperava di poter contare su più tempo per mettere a punto il tutto. Secondo l’azienda, la Commissione “ha atteso molti mesi prima di informare Microsoft che riteneva necessari dei cambiamenti alla documentazione tecnica e poi ha dato a Microsoft solo poche settimane per fare ampie revisioni”.
Come noto, nel marzo del 2004 l’Antitrust europeo aveva sentenziato che Microsoft aveva abusato della propria posizione dominante sul mercato del software, e all’azienda era stata assegnata una multa da 497 milioni di dollari corredata dalla richiesta di fornire ai propri competitor tutta la documentazione tecnica necessaria per far girare al meglio su Windows le proprie applicazioni. Dopo le prime richieste di revisioni, nelle scorse settimane Microsoft ha accelerato aprendo ai competitor la possibilità di leggere il codice sorgente dei protocolli necessari, una mossa che la Commissione non giudica sufficiente.
Per dar forza alla propria posizione, Microsoft ha presentato anche le conclusioni di un panel di esperti, presentato come indipendente, che in una nota afferma che le informazioni fornite da Microsoft “sono adeguate agli attuali standard industriali. Riteniamo che abbia fornito informazione completa ed accurata fin dove ciò possa essere fatto, riguardante i protocolli, il contesto e le informazioni relative”.
Ma le polemiche sono forti. Secondo Microsoft infatti a fine dicembre, quando la Commissione ha reso noto di non ritenere sufficiente la documentazione dell’azienda, “la Commissione ed i suoi esperti non si sono neanche preoccupati di leggere le versioni più recenti che Microsoft aveva reso disponibili il 15 dicembre”. Una eventualità rigettata dalla Commissione, il cui portavoce Jonathan Todd ha dichiarato che se quel materiale era stato reso disponibile, di certo lo era soltanto presso il quartier generale dell’azienda a Redmond e non a Bruxelles. In ogni caso quando poi la nuova versione fu letta, sostiene Todd, i cambiamenti fatti da Microsoft erano insufficienti.
Sebbene Microsoft ora rischi 2 milioni di euro di multa al giorno per mancato adempimento, la sua richiesta di un’audizione blocca ogni sanzione fino a quando sarà decisa, e ci vorrà del tempo. Solo successivamente l’antitrust determinerà la propria decisione che dovrà essere comunque discussa dal Consiglio europeo e dalle altre parti in causa, e ci vorranno probabilmente alcuni mesi.