A quanto pare Microsoft ha deciso di muoversi sul fronte degli investimenti videoludici ad alto valore aggiunto, uno scenario che al momento conta una certezza ma anche una possibile mega-acquisizione futura potenzialmente destinata a cambiare l’intero business. Su PC e non solo.
La certezza, per cominciare, si chiama PlayFab , una società specializzata in servizi di backend per i “giochi live” che è appena entrata a far parte delle proprietà di Redmond . PlayFab offre prodotti di “giochi-come-servizio” scalabili e integrati su PC, console e gadget mobile, ed è a quanto pare impegnata a garantire il funzionamento on-line di ben 1.200 giochi con 700 milioni di giocatori già “intrattenuti”.
Tra i clienti di PlayFab ci sono pezzi da novanta del calibro di Bandai Namco, Capcom, Rovio, Disney, NBC Universal, ma ora che è entrata in gioco Microsoft i destini futuri dei contratti già in essere tornano a farsi incerti. Dal punto di vista di Redmond, invece, un’integrazione fra Azure e PlayFab potrebbe far aumentare l’appeal della piattaforma cloud della corporation presso sviluppatori videoludici grandi e piccoli.
Passando dalla certezza alle indiscrezioni, infine, fonti anonime vicine a Microsoft parlano di una possibile transazione in grado di far tremare tutto il mercato: a Redmond starebbero valutando l’acquisizione di Electronic Arts, uno dei maggiori publisher videoludici al mondo, con l’obiettivo di infoltire la lista – invero piuttosto grama – di titoli esclusivi pubblicati sulla piattaforma Xbox (One).
Ancora più clamorosa – e ancora più improbabile – sarebbe infine la possibile acquisizione di Valve , la corporation un tempo nota per i suoi sparatutto in prima persona a vocazione cinematica (Half-Life, Portal) e ora universalmente riconosciuta come il dominus quasi assoluto del digital delivery giocoso su PC. Una Valve – e quindi uno Steam – interamente nelle mani di Microsoft metterebbe a soqquadro l’intero business videoludico.
Alfonso Maruccia