Come preannunciato all’inizio del mese, la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha comunicato l’avvio di un indagine approfondita (fase 2) sull’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Secondo le fonti del Financial Times, l’azienda di Redmond riceverà lo stesso “trattamento” dall’autorità antitrust dell’Unione europea.
Microsoft nel mirino di Europa e Regno Unito
La CMA aveva chiesto a Microsoft di fornire le soluzioni alle possibili conseguenze dell’acquisizione. I rimedi dovevano essere comunicati entro cinque giorni, ma non sono arrivati. Per questo motivo è iniziata la fase 2 che prevede un’indagine approfondita, il cui termine è fissato per il 1 marzo 2023. Microsoft spera di concludere la transazione da 68,7 miliardi di dollari entro giugno 2023.
Le probabilità di rispettare la scadenza sono molto basse perché è prevista un’indagine anche da parte dell’Unione europea (Microsoft non ha ancora inviato la documentazione). L’acquisizione è già finita sotto la lente della FTC negli Stati Uniti.
In tutti i casi verrà valutato l’impatto sul mercato dei giochi. La CMA dovrà verificare se ci può essere una riduzione della concorrenza nei settori delle console, degli abbonamenti multi-game e del cloud gaming (streaming).
Microsoft ha promesso che i titoli Activision saranno disponibili anche per la PlayStation. Sony ha invece dichiarato che non è vero. L’azienda di Redmond offrirà Call of Duty per PlayStation solo per i tre anni successivi alla scadenza dell’attuale accordo tra Sony e Activision.
Aggiornamento (5/01/2023): la CMA ha esteso il termine dell’indagine al 26 aprile 2023.