Microsoft ha completato ieri l’acquisizione di Activision Blizzard, dopo aver ricevuto l’approvazione dall’autorità antitrust del Regno Unito. Come già anticipato a fine settembre, la FTC ha ribadito che l’accordo rappresenta una minaccia per la concorrenza, quindi continuerà la sua battaglia.
Poche probabilità per la FTC
Al termine di un lungo scontro con le varie autorità (quasi 20 mesi dall’annuncio), Microsoft ha completato l’acquisizione di Activision Blizzard per una cifra di 68,7 miliardi di dollari, diventando la terza gaming company del mondo in termini di entrate, dopo Tencent e Sony.
Per ottenere il via libera dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha dovuto cedere i diritti del cloud gaming a Ubisoft. La software house francese offrirà i giochi attuali e futuri di Activision tramite Ubisoft+ e altri servizi di cloud game streaming (incluso quello di Microsoft). La licenza è valida solo all’esterno dell’Unione europea, in quanto gli utenti europei potranno accedere gratuitamente ai titoli di Activision (già acquistati su PC o console) tramite qualsiasi servizio.
La FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti ha presentato appello per ottenere un’ingiunzione preliminare. La discussione in aula è prevista per il 6 dicembre. Il procedimento amministrativo (sospeso a fine luglio) riprenderà 21 giorni dopo la decisione del giudice sull’appello relativo all’ingiunzione preliminare.
L’autorità antitrust non si è lasciata influenzare dalla vendita dei diritti a Ubisoft e dall’approvazione definitiva della CMA. La portavoce Victoria Graham ha infatti dichiarato:
Rimaniamo concentrati sul processo di appello federale nonostante Microsoft e Activision abbiano chiuso l’accordo prima dell’udienza prevista in Corte d’appello a dicembre. Il nuovo accordo di Microsoft e Activision con Ubisoft presenta un aspetto completamente nuovo della fusione che interesserà i consumatori americani e che la FTC valuterà come parte del procedimento amministrativo in corso. La FTC continua a ritenere che questo accordo costituisca una minaccia per la concorrenza.
Secondo gli esperti del settore, le probabilità di annullare l’acquisizione sono molto basse. La FTC rischia quindi di spendere inutilmente i soldi dei contribuenti statunitensi.