Correva l’anno 2005 . Il fondatore e chairman di Microsoft Bill Gates annunciava una svolta “per la maggiore software house del mondo”. Un “cambiamento epocale”, che spostava di fatto il fronte del software dal desktop alla Rete , ambiente ormai ben padroneggiato dai principali competitor dell’azienda di Redmond.Il memo illustrato da Gates aveva dunque accompagnato la calata di Microsoft nei servizi web-based, in primis il già annunciato Windows Live. Alla base della svolta c’erano anzitutto le nuove idee portate a Redmond da un noto sviluppatore di Chicago chiamato Ray Ozzie . Quel Ray Ozzie che – proprio nel 2005 – prendeva il posto dello stesso Gates come Chief Software Architet della Grande M. Quel Ray Ozzie che, nella notte, ha di fatto annunciato l’intenzione di abbandonare Microsoft.
“The Internet Service Disruption”. Così era stato intitolato il memoriale di circa 5mila battute divenuto ormai leggenda. Ray Ozzie indicava la via per un necessario percorso di conversione al cosiddetto cloud computing . Microsoft avrebbe dovuto cambiare radicalmente approccio al suo business: accantonare il vecchio sistema delle licenze proprietarie per abbracciare le nuove possibilità offerte dal web.
Possibilità già ampiamente sfruttate da concorrenti come Google, divenuti nel tempo sempre più agguerriti. Ozzie illuminava la strada che avrebbe portato a servizi gratuiti sostenuti dalla pubblicità, a progetti come Windows Live, Azure e Office Web Apps . Il memo parlava chiaro: raggiungere al più presto l’alto dei cieli del cloud computing o rischiare un ritardo colossale nei confronti dei vari competitor web-based.
È l’anno 2010 . In una nota diramata internamente – poi pubblicata come comunicato ufficiale – l’attuale CEO di Microsoft Steve Ballmer ha annunciato il ritiro del Chief Software Architet Ray Ozzie. La sua posizione non verrà occupata da nessun’altro , almeno per il momento. Anche perché l’apporto di Ozzie è stato unico, come sottolineato dallo stesso CEO dell’azienda di Redmond.
Unico, dunque insostituibile? L’annuncio di Ballmer ha colto di sorpresa parecchi osservatori, alcuni addirittura perplessi del trattamento finora riservato ad uno degli sviluppatori chiave di Lotus Notes. Il suo ruolo avrebbe iniziato ad impoverirsi – ignorato ed inutilizzato – già a partire dal 2009. Ozzie è infatti stato descritto come un uomo di Gates (pacato ed intelligente), non affatto compatibile con la vena da venditore di Ballmer.
Il vecchio stratega del cloud computing rimarrà per un non meglio specificato periodo di transizione a bordo dell’azienda di Redmond. I suoi sforzi continueranno ad essere indirizzati verso progetti tuttora in corso di realizzazione, tra cui quelli specifici nel settore entertainment . Si è parlato di Xbox e Windows Phone 7.
Ma quello di Ray Ozzie è l’ennesimo ritiro dal quartier generale di Microsoft. Nello scorso settembre, era stato annunciato il passaggio del presidente della divisione Business Stephen Elop agli alti vertici del colosso finlandese Nokia. Prima ancora, il presidente della divisione Devices and Entertainment Robbie Bach aveva ufficializzato la sua uscita, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’autunno. E la lista potrebbe proseguire: evidentemente a Redmond tira aria di cambiamento.
Mauro Vecchio