Le tecnologie di protezione DRM più note, un tempo usate per impedire la copia dei giochi commercializzati su supporti ottici, sono sgradite a Windows 10: il sistema operativo non è compatibile con sistemi del calibro di SecuROM e SafeDisc , e ora quella incompatibilità è stata introdotta anche sulle edizioni passate del sistema.
Le succitate tecnologie DRM sono progettate per integrarsi “profondamente” nei livelli più bassi di Windows, aveva spiegato Microsoft il mese scorso, e per questo sono una delle categorie di software (assieme agli antivirus) supportate su Windows 7 ma tagliate fuori dalla nuova generazione di Windows 10. Sull’OS universale, mobile e cloud non esiste alternativa all’acquisto di versioni aggiornate dei giochi blindati da DRM, o magari al download di crack e patch in grado di liberare i giochi dal cappio delle tecnologie anticopia.
Altra storia è il funzionamento dei sistemi DRM su Windows Vista SP2, Windows 7 SP1 e Windows 8.1, ambienti su cui la compatibilità con i giochi con DRM era ancora garantita almeno fino all’arrivo del bollettino di sicurezza MS15-097 .
L’aggiornamento è stato rilasciato nei giorni scorsi ed è pensato per disabilitare un driver di terze parti (caricato come servizio da Windows) a causa dei potenziali rischi alla sicurezza dell’intero sistema. Peccato che il driver in questione (“secdrv.sys”) corrisponda al servizio di SafeDisc, tecnologia DRM che una volta disabilitata non permetterebbe di far partire i giochi già installati sul PC.
Diversamente che su Windows 10, però, nel caso dell’update per i Windows di precedente generazione esiste il “trucco” per continuare a utilizzare i giochi protetti da SafeDisc e Microsoft ha fornito le istruzioni necessarie : il servizio della tecnologia DRM può essere attivato e disattivato manualmente, o magari abilitato in automatico con un’apposita modifica al Registro di Windows.
Alfonso Maruccia