È di pochi giorni fa la pubblicazione della Advance Notification per il Patch Tuesday di aprile 2014 , un martedì di aggiornamenti per i prodotti Microsoft che segnerà – tra le altre cose – la conclusione del supporto esteso a Windows XP. L’OS storico va in pensione ma non tutti sono pronti a cambiare, e alcuni sono persino disposti a pagare per evitare di dover affrontare l’upgrade forzato.
Il martedì di patch di aprile 2014 includerà 4 diversi bollettini di sicurezza , due di livello critico e due importanti, mentre i prodotti software interessati sono l’ecosistema Office e tutte le versioni supportate di Windows (tramite Internet Explorer, escluso IE10). Il Patch Tuesday del mese servirà anche a chiudere la vulnerabilità nella gestione dei documenti in formato rtf già sfruttata dai cyber-criminali, ha confermato Microsoft, così come è confermata la distribuzione di una nuova versione del tool anti-malware MSRT (Malicious Software Removal Tool) di Redmond.
Microsoft chiude i conti con gli update di sicurezza di Windows XP, ma tutt’intorno infuria il dibattito con una certezza: uno degli OS più popolari di Redmond continua a essere usato dal 28 per cento dei navigatori (la percentuale oscilla a seconda della misurazione, ma si aggira attorno a questa cifra), la maggioranza di essi non ha (ancora) intenzione di abbandonare il rodato ambiente a tinte blu, e tra quelli che aggiornano il sistema più popolare è Windows 7 a dispetto dei suoi 5 anni di età. Il dibattito verte poi sui rischi di continuare a utilizzare un sistema vecchio di 12 anni in un ambiente informatico come quello odierno, dove le minacce sono molte e diversificate, e il crimine è sempre più digital-connesso.
Tra le utenze più “coscienziose” ancorate a XP spiccano i governi britannico e olandese , disposti a pagare milioni di sterline/euro a Microsoft per garantirsi qualche altro anno di supporto sull’OS, Office 2003 ed Exchange 2003. Nella peggiore delle ipotesi, almeno dal punto di vista di Redmond, le istituzioni potrebbero decidere di sostituire i PC con i gadget Internet-dipendenti (Chromebook) di Google (come in effetti già fa qualcuno ) o si potrebbe affermare l’idea che Microsoft sia obbligata a garantire assistenza a quelle aziende disposte a offrire supporto agli utenti di XP. Per un tempo indefinito.
Alfonso Maruccia