Microsoft ha fatto richiesta – attraverso un’azienda di nuova costituzione chiamata Microsoft Payment – alla Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) per operare come intermediario per il trasferimento di denaro in diversi Stati degli USA: si tratta di una prova dell’interessamento di Redmond a muovere i primi passi sul nuovo terreno di conquista dei pagamenti via smartphone.
Il mercato pagamenti senza contanti alternativi alle carte di credito è in fibrillazione da quando Cupertino ha giocato la carta del suo Apple Pay: spettatrice del successo del sistema associato all’ultima versione del sistema operativo con la Mela, Mountain View si è convinta ad aggiornate l’ambiente creato intorno a Google Wallet, che pur essendo un pioniere del settore non ha mai attecchito con successo.
Per farlo Mountain View ha rilanciato i suoi sforzi, investendo su altri servizi e startup da cui attingere spunti, brevetti ed applicazioni, ma soprattutto estendendo le alleanze in ottica della diffusione: proprio la mancanza di impetuosi effetti di rete è stata individuata da Google come una delle cause del fallimento iniziale.
Gli acerrimi avversari Google ed Apple non sono gli unici a scommettere sul settore: da ultimo anche Facebook ha avanzato l’ipotesi di utilizzare il suo Messenger per i pagamenti, mentre Samsung ha acquistato LoopPay per offrire un proprio servizio e diversi altri soggetti stanno cercando di estrarre dal cilindro l’idea vincente per imporsi definitivamente.
Microsoft starebbe sviluppando la sua piattaforma per i pagamenti mobile che potrebbe fare il suo esordio nei prossimi dispositivi Windows 10. Un altro indizio della sua strategia è il supporto ad Host Card Emulation (HCE), un metodo per gestire a mezzo software il trasferimento di informazioni relative alle carte di credito: una tecnologia adottata anche dai device Android per scambiare i segnali NFC ai terminali.
Claudio Tamburrino