Dopo la vicenda che ha portato alla cancellazione del progetto JEDI del Pentagono, le due aziende hanno ripreso le ostilità in seguito all’assegnazione, da parte della NSA, di un contratto da 10 miliardi di dollari ad Amazon Web Services (AWS). Stavolta il ricorso è stato presentato da Microsoft presso il Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti.
Nuovo scontro per il cloud
Amazon e Microsoft sono attualmente i principali provider di servizi cloud (Google è molto indietro), quindi cercano in tutti i modi di competere per incrementare il numero di clienti. Sul contratto della NSA, nome in codice WildandStormy, non ci sono molte informazioni, ma sembra la prima applicazione pratica della Hybrid Compute Initiative, con la quale l’agenzia vuole passare dall’infrastruttura on-premises ad un servizio cloud commerciale.
La NSA ha finora utilizzato i suoi server per conservare i dati di intelligence ricevuti da tutto il mondo. Il loro aumento esponenziale e la crescente complessità di elaborazione richiede un aggiornamento costante dell’infrastruttura cloud. Gli Stati Uniti hanno quindi deciso di scegliere un servizio commerciale.
Non si conoscono i dettagli del contratto, ma è chiaro che uno dei candidati era Microsoft. Dopo l’assegnazione ad AWS, l’azienda di Redmond ha presentato una formale protesta presso il GAO, in quanto ritiene che la scelta non sia stata fatta in maniera corretta. Microsoft ha confermato che eserciterà i suoi diritti legali. La risposta del GAO è prevista entro il 29 ottobre.